Andrea Poloni, 55 anni, di
Trevignano (Treviso), vittima di una forma di febbre emorragica
su cui l'istituto Lazzaro Spallanzani, di Roma, dovrà far
chiarezza, era impegnato nei Paesi in via di sviluppo per
portare l'agricoltura biologica e nuovi macchinari per le
coltivazioni.
In passato aveva lavorato come elettricista, ma da qualche
tempo si era dedicato alla coltivazione della canapa, producendo
anche miele biologico, erbe medicinali e birra.
Dopo la separazione dalla prima compagna italiana, si era
legato sentimentalmente a una donna del Congo attiva in progetti
di cooperazione in Africa. Qui la coppia raccoglieva fondi per
promuovere lo sviluppo delle comunità, aiutando la popolazione a
creare laboratori tessili e orti collettivi.
Il malessere lo aveva colto nei giorni scorsi poco dopo il
suo rientro in Italia, con sintomi via via più pesanti. Sarebbe
stata la figlia ad insistere più volte perché fosse interpellato
un medico e, alla fine, quando il ricovero si è reso
inderogabile, le sue condizioni erano tali da rendere
impossibile ai sanitari qualsiasi intervento di terapia
efficace.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA