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Aneurisma gigante risolto in una paziente salvando la milza

Aneurisma gigante risolto in una paziente salvando la milza

A Padova, per la prima volta al mondo con accesso arterioso

PADOVA, 18 dicembre 2024, 15:13

Redazione ANSA

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Una nuova via attraverso la milza per risolvere un aneurisma gigante dell'arteria splenica, con accesso arterioso trans-splenico. E' il risultato messo a segno ai medici della radiologia interventistica dell'azienda ospedaliera di Padova.
    E dopo due giorni la paziente, una donna di 60 anni, è tornata a casa e tornerà in ospedale a Padova solo per il follow up. La risoluzione dell'aneurisma, che date le dimensioni (circa 8 centimetri di diametro maggiore) fino a qualche anno fa conduceva quasi certamente alla rimozione della milza e spesso alla morte del paziente, per la prima volta al mondo è stato trattato con accesso arterioso percutaneo attraverso la milza.
    Questo organo raggiungeva un ingrossamento di circa 30 centimetri di diametro ed è stato salvato dalla nuova tecnica messa a punto a Padova.
    La procedura standard prevede solitamente un accesso tramite l'arteria femorale all'inguine che tuttavia in questa situazione clinica non era possibile.
    "Questo tipo di trattamento classicamente inizia già a due centimetri, qui eravamo di fronte a quattro volte lo standard clinico - spiega il professore Giulio Barbiero che assieme ai dottori Michele Battistel e Stefano Groff ha eseguito l'intervento - questo tipo di intervento sull'aneurisma ha permesso di salvare la milza, organo che di solito con la tecnica classica viene sacrificata".
    La tecnica, rivoluzionaria, è stata oggetto di uno studio pubblicato dal Journal of Vascoular and Interventional Radiology, la pubblicazione di riferimento a livello mondiale. La unità organizzativa semplice dell'Azienda si occupa di diagnostica invasiva, interventistica terapeutica, interventistica vascolare, interventistica extravascolare.
    Quello di oggi non è l'unico primato della Radiologia interventistica: gli stessi professionisti hanno fatto il primo campionamento venoso surrenalico con CO2 in paziente allergica al mdc iodato e hanno portato a termine con successo la prima crioablazione percutanea di reninoma.
    "Siamo sempre alla ricerca di nuove metodologie di radiologia interventistica, e l'innovazione fa parte della nostra missione - osserva Giulio De Conti, direttore della UOC Radiologia - Eseguiamo 200mila prestazione annue, che si dividono in radiologia diagnostica e in radiologia interventistica. Essere precursori su questa frontiera è il frutto di un lavoro di squadra a cui partecipano tutti i nostri medici e sanitari".
   
   

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