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Partecipate regionali, discussione in aula su 'galassia' Cva

Partecipate regionali, discussione in aula su 'galassia' Cva

"Disposto mantenimento senza interventi di razionalizzazione"

AOSTA, 18 dicembre 2024, 11:25

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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Con 19 voti a favore, due voti contrari e 14 astensioni il Consiglio Valle ha approvato una proposta di atto amministrativo che contiene la razionalizzazione periodica al 31 dicembre 2023 delle partecipazioni pubbliche. L'atto "dispone il loro mantenimento, senza interventi di razionalizzazione".
    "Si tratta di una fotografia complessiva delle società partecipate - ha spiegato il presidente della Regione, Renzo Testolin - partendo dall'analisi dell'assetto organizzativo. Per quanto riguarda le situazioni più particolari e maggiormente analizzate è stata data specifica attenzione dalla Regione a non imporre azioni di razionalizzazione nei confronti del gruppo Cva in quanto società quotata ai sensi del Tusp, alla scelta del mantenimento della partecipazione di Iseco e di non operare una fusione tra VdA Structure e Autoporto spa. Sugli impianti a fune, si dà atto del nuovo studio richiesto da Finaosta per migliorarne la definizione della questione. Inoltre, sono individuati per il 2025-2027 gli obiettivi specifici sul complesso delle spese di funzionamento, ivi comprese quelle del personale".
    Stefano Aggravi (Rassemblement valdotain) ha osservato: "Al 31 dicembre 2023 la Cva ha 154 società ed è in continua evoluzione per quanto riguarda i processi di razionalizzazione interna che si evolveranno ulteriormente con lo sviluppo di Cva Eos. Per comprendere meglio il quadro sarebbe stato opportuno rappresentare la galassia Cva per livelli partecipativi anche nelle parti di dettaglio, che definiscono i gradi di comando e di responsabilità, anziché raggrupparle tutte insieme. Ribadiamo dunque, a nostro avviso, l'importanza per alcune partecipate di dotarsi di istituti di autodisciplina per favorire il maggior grado di trasparenza e informazioni verso l'azionista e i terzi". Pierluigi Marquis (Forza Italia) ha condiviso "le preoccupazioni su questo documento, in quanto c'è stato un grande proliferare di partecipazioni indirette di cui si conosce ben poco in quest'Aula e che appartengono alla sfera di Cva. Per noi, la strada maestra è che questa Società possa operare sul mercato per poter continuare il suo processo di valorizzazione e di crescita. Simone Perron (Lega Vda) ha aggiunto: "Direzione e controllo di Cva è previsto che non ci siano da parte della Regione e di Finaosta, nonostante una parte politica di opposizione continui a sostenere che dovrebbe essere realizzata.
    Ci chiediamo, invece, quale sia la posizione politica della maggioranza. Forse qualcuno vorrebbe un maggior controllo della società? La questione è stata più volte oggetto di discussione e di confronto. Come gruppo Lega non possiamo che rivendicare una gestione imprenditoriale di questo genere di società finalizzata alla produzione di utili che rientrano in Valle d'Aosta sotto forma di gettito fiscale e creano ricchezza per tutto il territorio. Non siamo interessati a modelli sovietici di gestione delle partecipate".
    Secondo Chiara Minelli (Pcp) "l'atto non è un'azione di governo: non opera delle razionalizzazioni ma si limita a una ricognizione delle società partecipate. Mentre le società a partecipazione diretta sono rimaste sostanzialmente le stesse, nel 2023 assistiamo a un'esplosione di quelle a partecipazione indiretta che sono passate dalle 27 del 2022 a 171, cioè si sono moltiplicate per 6: una cosa mai successa fino ad oggi! L'atto che viene posto in votazione non intraprende nessun percorso di riduzione ma si limita semplicemente a prendere atto di questa onda anomala che è stata provocata dall'attività di acquisizione di Cva che partecipa a ben 154 società". Infine Aurelio Marguerettaz (Union valdotaine) si è detto "imbarazzato e preoccupato dalla situazione che si è creata attorno a Cva: vorrei ribadire che la Società non è assolutamente sotto attacco, Cva è un gioiello di famiglia che va preservato a tutti i costi e che vale quasi il bilancio regionale".
   

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