Banco Bpm ha presentato un esposto alla Consob in cui contesta l'offerta pubblica di scambio di Unicredit e chiede all'authority di valutare se sia stata correttamente lanciata e se ci siano i presupposti perché la stessa sia procedibile o debba essere fermata.
Alla base della richiesta, apprende l'ANSA, ci sarebbe un utilizzo strumentale da parte di Unicredit della normativa sull'Opa, con il lancio di un'offerta a un prezzo basso con il solo intento di imbrigliare il Banco con la passivity rule. Una mossa che ha ricadute anche sugli azionisti di Anima, destinatari di un'Opa del Banco che Orcel sta ingessando.
Banco Bpm ha deliberato di chiedere alla Consob "l'adozione di provvedimenti a tutela di tutti gli stakeholder della banca e del mercato nonché dell'offerta pubblica promossa sulle azioni di Anima" in relazione all'Ops di Unicredit. Lo si legge in una nota del Banco al termine del Cda.
"Non crediamo possa giovare alla trasparenza del mercato annunciare un corrispettivo facendo presupporre allo stesso tempo che potrebbe essere rivisto". E' una delle critiche che Giuseppe Castagna, amministratore delegato di Banco BPM rivolge a Unicredit oltre a ribadire la non congruità del prezzo dell'offerta. "L'operazione proposta da UniCredit non riconosce un premio a favore dei nostri azionisti, come confermato dal giudizio del mercato che sin dal primo giorno valuta il concambio a sconto. Peraltro, non si comprende il motivo per cui il prezzo dell'azione non debba tenere conto delle operazioni straordinarie lanciate dalla banca, a partire dall'Opa su Anima, per non parlare degli ottimi risultati dell'ultima trimestrale annunciati proprio il 6 novembre" aggiunge in una nota.
"Siamo certi della nostra forza, perché abbiamo lavorato molto per costruirla e vogliamo che rimanga al servizio dei nostri clienti, con le nostre persone, nel nostro Paese. Siamo convinti che i nostri azionisti ci supporteranno" aggiunge Castagna.
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