"I Big che presenterò saranno 31". Si apre con una una scossa inattesa, che poi si rivelerà una boutade, la presentazione di Sarà Sanremo, il programma condotto da Carlo Conti e Alessandro Cattelan, che domani sera in prima serata su Rai1 (e in simulcast su Radio2 e RaiPlay, con lis e sottotitoli) svelerà i titolo dei cantanti in gara al prossimo festival di Sanremo e sceglierà, tra gli otto finalisti, i quattro giovani che approderanno tra le Nuove Proposte sul palco dell'Ariston.
"Un duo inedito", aveva ironizzato il direttore artistico Conti, e così gli indizi hanno portato quasi subito a Leonardo Pieraccioni e Alessandro Siani, che in questi giorni stanno presentando il loro nuovo film Io e te dobbiamo parlare. Nessuna modifica al regolamento dunque.
Così come nessun passo indietro rispetto alla scelta di inserire Tony Effe, additato per testi maschilisti e il cui nome - sull'onda delle polemiche - è stato defalcato dal cast del concerto di Capodanno a Roma. Una scelta che il management dell'artista ritiene abbia provocato "un danno di immagine", riservandosi ulteriori iniziative.
"Il mio compito è selezionare canzoni - rivendica Conti -, ognuna di queste 30 è meritevole di essere cantata su quel palco, ogni canzone ha motivazioni diverse, ma non ci sono temi sbagliati. Tony Effe lascerà tutti a bocca aperta. Ognuno deve e può dire ciò che prova, anche perché io ho selezionato i brani, poi ho guardato chi li interpretava".
Anche la Rai, per voce del direttore Intrattenimento Prime Time, Marcello Ciannamea, non ha intenzione di retrocedere: "Il festival è una gara canora. Tony Effe ha presentato una canzone che nulla ha a che vedere con frasi sessiste. Spiazzerà tutti".
Parole che hanno irritato il Codacons, che le ha bollate come "una vergogna. La Rai e Carlo Conti preferisco l'audience alla ferma condanna di chi offende le donne, incita alla violenza e istiga i giovani a comportamenti scorretti".
E mentre gli otto finalisti (6 da Sanremo giovani, due da Area Sanremo) sono seduti in prima fila, nella Sala del Teatro del Casinò della cittadina ligure, in attesa di conoscere il loro destino, l'occasione è buona anche per tornare a parlare della decisione del Tar, che ha stabilito la necessità di una gara per l'organizzazione del festival. "Da spettatore non posso immaginare il festival se non sulla Rai - dice Conti -. Sanremo è anche tutto questo chiacchiericcio: se non fosse sulla Rai, la metà delle polemiche non ci sarebbe".
E mentre Viale Mazzini è al lavoro per ricorrere al Consiglio di Stato contro la decisione, anche il Comune di Sanremo si sta muovendo: "In attesa della decisione del Consiglio di Stato che non potrà arrivare a breve, stiamo lavorando alla procedura per la manifestazione d'interesse, che sarebbe mia intenzione perfezionarla più o meno contemporaneamente alla prossima edizione del Festival. Chi deve organizzare la manifestazione non può saperlo pochi mesi prima", spiega il sindaco Alessandro Mager.
Intanto bisogna concentrarsi su febbraio 2025. Domani si andrà a comporre il cast degli artisti, ma all'appello mancano ancora i co-conduttori. Cattelan ha confermato di aver invitato Selvaggia Lucarelli ad affiancarlo nel Dopofestival, ma "la questione è ora in mano alla Rai". Conti, invece, glissa sui tanti nomi fatti finora e sulla possibilità che all'Ariston arrivino Annalisa o Geppi Cucciari e nega di aver cercato Cristiano Malgioglio. Mostra, invece, tranquillità sul successo o meno del suo ritorno.
"Sono veramente un amico di Sanremo. C'è un grande legame con questa città, per questo ho accettato certe pressioni per tornare e prendere questo incarico. La mia veneranda età - aggiunge - mi permette di non seguire con morbosità i dati di ascolto. Quest'anno, per la prima volta con la total audience che calcola tutti i device da cui si può fruire la programmazione televisiva, si riparte da zero e guarderò i dati con grande interesse e curiosità. Resto convinto che il Festival non si debba misurare solo con un numero legato all'ascolto, ma anche al risultato discografico". Conti è anche soddisfatto di aver riportato le Nuove Proposte, dopo che erano state abolite da Claudio Baglioni e da Amdeus.
"Ci tenevo perché durante le mie passate direzioni artistiche avevo avuto la fortuna di tirar fuori qualche bel nome: Mahmood, Irama, Francesco Gabbani, Ermal Meta, Enrico Nigiotti, Giovanni Caccamo, Serena Brancale che quest'anno è tra i big". Sperano di essere un nome da ricordare nel futuro anche Angelica Bove, Alex Wyse, Mew, Selmi, Settembre, Vale Lp e Lil Jolie, Etra, Maria Tomba: i primi sei scelti tra i 564 candidati a Sanremo Giovani, gli altri due da Area Sanremo. Ad assegnare il posto all'Ariston - con scontri diretti a due - la Commissione musicale (Ema Stokholma, Carolina Rey, Manola Moslehi, Enrico Cremonesi e Daniele Battaglia - insieme ai "giurati fuori onda" Carlo Conti e Claudio Fasulo, vicedirettore della Direzione Intrattenimento Prime Time).
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