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A Milano mostra-evento provocatoria su dipendenza da smartphone

A Milano mostra-evento provocatoria su dipendenza da smartphone

La 'interactive art' si presenta con 'Superconnection'

MILANO, 18 novembre 2024, 17:43

Redazione ANSA

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Una mostra-evento provocatoria sulla dipendenza da smartphone. Si chiama 'Superconnection' e avrà luogo allo Spazio Milesi di Milano, dal 28 novembre al 14 dicembre, sotto la direzione artistica di Marcello Arosio, fondatore di Onda Studio, realtà italiana specializzata nell'ideazione e nella creazione di installazioni audiovisive immersive e interattive.
    "Quello della 'interactive art' - spiegano gli organizzatori - è un trend internazionale che, da Area15 a Las Vegas fino all'Atelier des Lumieres a Parigi, sta rivoluzionando il modo di fare arte e intrattenimento, fondendo insieme luci, suono, nuove tecnologie e realtà aumentata. Una tendenza che, ora, si allarga anche in Italia con una mostra, interattiva, che invita chi vi partecipa a prendere coscienza della relazione dell'uomo con la tecnologia".
    "Oggi la tecnologia e il mondo digitale - spiega Marcello Arosio, già ideatore del Kernel Festival, 'new media light festival' italiano - sono onnipresenti nelle nostre vite ed è inevitabile esserne condizionati. Ci sembra quindi sempre più importante esplorare il senso di questa convivenza e i margini che ancora ci rimangono per usare la tecnologia in modo consapevole. La provocazione, a questo punto, è nata spontaneamente: distogliere l'attenzione dai device digitali utilizzando gli stessi, affinché le persone divengano parte attiva dell'intricata realtà che le circonda con maggiore consapevolezza".
    "Quante volte - ricorda Arosio - ci capita di incrociare, all'interno di un museo, di fronte a qualche spettacolo naturale o a una performance, uomini e donne che non osservano quanto sta davanti ai loro occhi ma, piuttosto, intente a riprenderlo con una fotocamera digitale? La verità è che oggi pensiamo di vedere moltissime cose, ma in realtà non le stiamo realmente osservando. Siamo continuamente distratti". "Forse - conclude Arosio - la nuova frontiera dell'espressione artistica sarà quella che 'obbliga' il visitatore a far parte di ciò che osserva".
   

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