Era l'8 dicembre 1974 e, con una telefonata di Dio in scena, debuttava al Sistina di Roma Aggiungi un posto a tavola, titolo destinato a diventare un caposaldo della commedia musicale italiana e uno dei più grandi successi di Pietro Garinei e Sandro Giovannini, che lo scrissero con Jaja Fiastri, affidando le musiche ad Armando Trovajoli e le coreografie a Gino Landi. In scena, nei panni di Don Silvestro, c'era Jhonny Dorelli, insieme a Bice Valori e Paolo Panelli.
Oggi quel capolavoro festeggia i suoi primi 50 anni (ma anche oltre due milioni di spettatori in otto edizioni in Italia più altre 32 per il mondo) con la coppia Giovanni Scifoni e Lorella Cuccarini, ovvero il parroco di montagna che deve costruire un'arca per salvare l'umanità da un secondo diluvio universale e Consolazione, la ragazza di facili costumi redenta dall'amore.
Sofia Panizzi è invece Clementina, la giovane perdutamente innamorata del parroco (parte che fu di Daniela Poggi) e Francesco Zaccaro interpreta Toto. Messa in scena di Marco Simeoli (che interpreta anche il sindaco), sulla regia originale di Garinei e Giovannini.
La nuova edizione, realizzata da Alessandro Longobardi per Viola Produzioni (che aveva prodotto già quella del 2017 con Gianluca Guidi) sarà al Brancaccio dal 29 novembre con un ricco calendario di eventi per il compleanno e poi in tournée fino a marzo (tra le tappe, Genova, Vicenza, Firenze, Fermo, Reggia Emilia, Bologna, Ancona, Legnano).
"In genere, la prima cosa che invecchia nel teatro è il comico - racconta Scifoni - Invece sono colpito da come questa commedia funzioni ancora dopo 50 anni. Nelle date che abbiamo già fatto, in prima fila vedo spettatori che sanno a memorie le battute, le anticipano ridendo prima ancora che tu le dica".
"E' lo spettacolo della mia infanzia - aggiunge Lorella Cuccarini - Non c'ero quell'8 dicembre, ma poco dopo. Avevo 9 anni e credo sia la commedia musicale che accese in me la voglia di fare questo mestiere. Consumai l'album per quanto cantavo ogni brano a casa. Quando mi hanno proposto Consolazione ho avuto paura, perché è un ruolo impossibile. Se pensi a chi lo ha fatto prima di te, scappi - ammette - Poi mi sono detta: l'anno prossimo festeggio 40 anni di carriera. Me lo faccio io un regalo: mi butto. So che sarà la 'mia' Consolazione, anche perché - ride - è un personaggio completamente diverso da me".
"A me colpisce quanto nel '74 Aggiungi un posto a tavola venne percepito come uno spettacolo anticlericale - racconta ancora Scifoni - In realtà ha due anime. Forse rispecchia le diverse visioni dei suoi autori: si parla di solidarietà ma anche di celibato dei preti, c'è un Dio che vuole cancellare l'umanità e un uomo che invece cerca di salvarla. È uno spettacolo umano, direi".
Per il compleanno, racconta il produttore e direttore del Brancaccio, Alessandro Longobardi, insieme all'Assessore ai grandi eventi di Roma Capitale, Alessandro Onorato, alla presidente dell'Assemblea Capitolina, Svetlana Celli, e alla consigliera della Città metropolitana Cristina Michetelli, ci saranno "una serie di iniziative nell'ambito del progetto Cinquant'anni e non sentirli", a partire dall'orchestra dal vivo del Maestro Maurizio Abeni.
E poi, "una mostra che ripercorre la storia dello spettacolo e una serata d'onore, l'8 dicembre, con la partecipazione dei protagonisti delle varie edizioni. E noi - aggiunge - speriamo ci sia anche il Don Silvestro che non dimenticheremo mai, Jhonny Dorelli". Nello spirito di inclusione e solidarietà della commedia, il Teatro Brancaccio e la Fondazione Marcantonio Brancaccio, presieduta dal sindaco di Roma Capitale Roberto Gualtieri, in collaborazione con l'Assessorato alle politiche sociali e alla salute, inviteranno alla serata anche alcune famiglie meno fortunate, attivando iniziative di raccolta fondi.
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