Dopo una settimana di trattative, la
Cop29 di Baku è a serio rischio flop. E il suo presidente lancia
un appello al G20 di Rio, perché mandi un segnale politico che
sblocchi l'impasse.
L'obiettivo principale della conferenza Onu sul clima
quest'anno è varare un nuovo fondo per aiutare i Paesi
vulnerabili contro il cambiamento climatico. Quello da 100
miliardi di dollari all'anno previsto dall'Accordo di Parigi
scade nel 2025.
La speranza delle Nazioni Unite per Baku era di aumentare
questa cifra e di migliorare il meccanismo del fondo. Ma dopo
una settimana di trattative fra gli stati, i risultati non si
vedono.
"Lasciatemi dire che sono preoccupato per lo stato dei
negoziati - ha detto oggi il presidente azero della Cop, Mukhtar
Babayev -. Le parti non si avvicinano a velocità sufficiente".
La conferenza finisce venerdì 22, e il rischio di fallimento è
reale.
"I costi dell'adattamento stanno schizzando per tutti,
specialmente per i Paesi in via di sviluppo - ha spiegato a Baku
il segretario dell'agenzia dell'Onu per il clima, l'Unfcc, che
organizza le Cop -. Potrebbero salire a 340 miliardi all'anno
nel 2030, raggiungendo 565 miliardi all'anno nel 2050". E ha
aggiunto, parlando dei negoziati: "Basta col teatro, passiamo
alle cose serie".
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