Due anni di reclusione e pagamento
delle spese processuali. È questa la pena (sospesa) patteggiata
dall'agente penitenziario di 54 anni, inito questa mattina
davanti al giudice per le udienze preliminari, Alessandra De
Marco, per aver introdotto tre micro cellulari in cella,
destinati verosimilmente ai detenuti del carcere di massima
sicurezza di Sulmona. L'inchiesta era scattata il 25 ottobre
2022 quando un detenuto, sorpreso con tre cellulari in cella
senza scheda, aveva aggredito cinque agenti penitenziari, che
erano poi finiti in ospedale. In quel periodo erano stati
sequestrati una ventina di telefoni dietro le sbarre. Molti era
stati recapitati in carcere tramite droni. La procura ,
nell'aprile dello scorso anno, aveva quindi disposto accurate
perquisizioni, eseguite dal personale penitenziario, che avevano
portato a rinvenire tre micro cellulari in dotazione al 54 enne
più uno di sua proprietà.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA