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Realizzò lampioni lungomare Bari, una targa ricorda Corazza

Realizzò lampioni lungomare Bari, una targa ricorda Corazza

Leccese: 'Monumento identitario della nostra città'

BARI, 17 dicembre 2024, 14:26

Redazione ANSA

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E' stata scoperta questa mattina la targa, in prossimità della spiaggia di Pane e Pomodoro, dedicata al commendatore Francesco Corazza che realizzò gli iconici lampioni del lungomare di Bari con la sua azienda Officine Fonderie Corazza.
    Alla cerimonia hanno partecipato anche Elena Corazza, figlia di Francesco, e il sindaco Vito Leccese.
    "Teniamo in modo particolare a questa iniziativa - ha detto il primo cittadino - in primo luogo perché l'amministrazione comunale punta molto sulla valorizzazione della storia cittadina, e poi perché i lampioni monumentali del nostro lungomare sono un elemento identitario della nostra città. Sono ormai famosi in tutto il mondo. Essere riuscito a riprodurre, con una creatività tutta levantina, il candelabro tipico che illumina alcuni punti del lungosenna, ha contribuito a far crescere il famoso adagio popolare che accomuna Bari a Parigi. E non è un caso che la Bari moderna sia nata con Gioacchino Murat.
    Da quel momento, peraltro, è nata una sana competizione con Napoli, motivo per cui la nostra città conta quattro teatri bellissimi così ravvicinati tra loro".
    "Desidero ringraziare il sindaco - ha aggiunto Elena Corazza - che ha creduto molto in questo riconoscimento al lavoro di mio padre; la sovrintendenza e tutte le persone, in particolare del gabinetto del sindaco, che hanno lavorato per raggiungere questo risultato. Sono davvero molto emozionata, anche perché il nostro lungomare sarà sempre illuminato dai nostri candelabri, e questo mi inorgoglisce molto".
    I 197 lampioni in ghisa nera del lungomare adornano tre chilometri di strada, dall'entrata del porto a Pane e Pomodoro.
    Furono installati durante la costruzione del lungomare voluto da Araldo di Crollalanza. I lavori durarono dal 1929 sino alla metà degli anni 30 ma durante la seconda guerra mondiale l'industria bellica fece man bassa di tutto ciò che era composto di metallo per costruire armi, così i lampioni vennero smantellati. Nel 1949 si decise di avviare una sottoscrizione per raccogliere i fondi necessari al ripristino degli amati lampioni. Ne furono subito costruiti 21, ma solo dopo una decina d'anni furono completati gli altri 176. A partire dal 1962 i lampioni furono oggetto di un considerevole restyling: le lampade sferiche che li avevano caratterizzati fino ad allora vennero sostituite con quelle cilindriche odierne. A realizzarli fu l'azienda barese Officina Fonderia F. Corazza, il cui marchio è impresso in rilievo sul basamento di ognuno di essi.
   

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