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PressRelease
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Responsabilità editoriale di MariellaColonna Communications
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‘La tecnologia del presente e ancor più quella del futuro è rivolta a connettere sempre più l’uomo alla macchina e le macchine tra loro sia per semplificarne l’utilizzo sia per produrre dati dai quali estrarre informazioni utili alla collettività’. Ne è convinta Daniela Vinci, amministratore delegato di Masmec (www.masmec.com), l’azienda di Bari che dall’esperienza trentennale nello sviluppo della robotica per automotive ha pure investito nel biomedicale, la quale aggiunge che ‘la tecnologia alla quale lavoriamo in Masmec permetterà - in un futuro molto prossimo - di controllare anche da remoto lo stato dei macchinari installati negli ospedali ed il loro funzionamento’.
Anche sul fronte dell’addestramento delle nuove generazioni di neurochirurghi, Masmec ha creato una piattaforma denominata Neurostream che consente ai professionisti della salute di accedere virtualmente ad un percorso di training allo scopo di aumentare la conoscenza medicale. Tale tecnologia è stata sviluppata, su indicazione dell’istituto neurologico ‘Carlo Besta’ di Milano, per i training durante corsi, webinar, congressi specialistici ed anche per i consulti in tempo reale da remoto. ‘Sembrava utopia fino a qualche anno fa, oggi è una realtà, ma l’accessibilità alle informazioni e alle immagini medicali è possibile grazie alla tecnologia Cloud’.
‘Questa modalità – spiega Daniela Vinci - assume un significato formativo straordinario perchè le informazioni alle quali si accede appartengono ad interventi realmente eseguiti e possono essere visualizzate riproducendo i gesti chirurgici da parte di chi opera da remoto’.
Lo sviluppo tecnologico aiuta ad accrescere saperi ed esperienze che talvolta deve superare qualche pregiudizio che lo pone più come un concorrente del medico che come un aiuto. ‘Occorre una rivoluzione culturale perchè l’innovazione è più veloce dell’infrastruttura, altrimenti si rischia di perdere occasioni importanti per la salute sociale. In Masmec sviluppiamo strumenti, i navigatori, che ricostruiscono in immagini tridimensionali - grazie alla realtà virtuale e aumentata – distretti anatomici al fine di aiutare i chirurghi a trovare il corretto percorso degli strumenti operatorii per eseguire interventi più precisi, più rapidi e con un ridotto margine di errore. Ahimè, alcune tipologie di interventi che possono fruire dell’utilizzo del navigatore, specialmente nella pratica di radiologia interventistica, non sono ancora riconosciute come rimborsabili dal Sistema sanitario nazionale, sebbene si tratti di tecnologie apprezzate dalla comunità medico/scientifica, utili nella pratica clinica e in linea con i concetti di mini invasività, basso rischio ed elevata qualità delle cure che tanto spazio hanno nel dibattito pubblico. La ragione? Occorrono anni per essere valutati secondo le procedure di health technology assessment (HTA)’.
Insomma, le Istituzioni sono chiamate a snellire il sistema normativo che regola il settore e porre al centro dell’azione il welfare di pazienti, medici e aziende. ‘Se alle aziende non torna in tempo utile l’investimento fatto si può dire addio alla ricerca e allo sviluppo di nuove idee e tecnologia’, conclude Daniela Vinci.
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