Gli immobili inutilizzati a Torino
sono quasi 80.000 nonostante la forte emergenza abitativa. Lo
denuncia l'Alleanza per la casa, progetto di Cgil, Cisl, Uil,
dei sindacati degli inquilini (Sunia, Sicet, Uniat), di Cicsene
e della Pastorale Sociale del Lavoro, nato per mobilitare
l'attenzione dell'opinione pubblica e delle istituzioni intorno
alla necessità di una programmazione delle politiche abitative.
L'ecosistema delle abitazioni a livello metropolitano, ma
soprattutto all'interno della città di Torino - hanno spiegato
Igor Piotto, segretario della Cgil Torino, Paolo Ferrero,
segretario della Cisl Torino, Chiara Maffè, segretario della Uil
Piemonte e Gianfranco Cattai del Cicsene - non risponde
realmente alle problematiche sociali associate ai bisogni
abitativi, ma anzi registra un volume di immobili inutilizzati
che sfiorano le 80mila unità, accentua le resistenze di molti
proprietari di piccoli immobili a incontrare la domanda e vede
il sistema dell'edilizia residenziale pubblica non svolgere
alcun ruolo di indirizzo e di polmone di assorbimento di una
parte consistente dei bisogni sociali. Occorre una visione di
insieme per creare occasioni pubbliche di confronto con i
proprietari di abitazioni e per aggregare soggetti e istituzioni
che, a diverso titolo, operano sul sistema abitativo o ne sono
fortemente condizionati.
Tra le linee di intervento l'incremento della
disponibilità di immobili di proprietà pubblica da affittare a
canone sociale, l'attivazione di una agenzia pubblica di
intermediazione che, in collaborazione con i soggetti privati,
si proponga di ridurre la distanza tra la disponibilità
all'affitto e la domanda abitativa; il cambio significativo di
gestione dell'Atc; la limitazione degli affitti brevi;
l'attivazione di un laboratorio di calcolo capace di utilizzare
diverse fonti di informazione. Per discutere di questi temi
giovedì 19 dicembre ci sarà un incontro con l'assessore Jacopo
Rosatelli.
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