"Da quel giorno è passato più di un
anno ormai: autopsie, esami, dibattiti, riscontri. Due mesi e
mezzo di agonia studiati meticolosamente e riassunti con
precisione all'interno di 115 pagine. Il libro sul tuo decesso.
Le risposte alle domande che, in tua mancanza, abbiamo posto
noi. Risposte pesanti che feriscono il cuore. Le metastasi
cerebrali? Mai esistite, ma non solo… perché quelle pagine
parlano di molto altro. Una catastrofica sequela di errori
dovuti ad imperizia e imprudenza che, oltre a costringerti ad
una dura terapia inutile, hanno anche e soprattutto ritardato le
diagnosi e cure di cui avevi realmente bisogno. Per non parlare
della possibile falsità di certificazioni sanitarie necessarie a
nascondere il tutto… perchè, davvero, non ne vogliamo ancora
parlare". E' quanto scrivono i figli del giornalista Andrea
Purgatori, Edoardo, Victoria, Ludovico, in una lettera scritta
al padre morto nel luglio del 2023. Un decesso per il quale
rischiano di finire sotto processo quattro medici accusati dalla
Procura di Roma di omicidio colposo.
Nella missiva i tre figli, assistiti dall'avvocato Alessandro
Gentiloni Silveri, ricordano l'inizio del calvario. "Più di un
anno fa ci hai detto 'mi sento fiacco', e da un commento alla
leggera è iniziato tutto. Hai provato a risvegliarti da questo
incubo affidandoti a dei professionisti. Degli amici.
D'altronde, sono i migliori medici delle migliori cliniche della
capitale, ci dicevi. Cosa potrà mai andare storto?". E ancora:
"Cominciano le cure, ma invece di migliorare, la tua salute
peggiora - scrivono -. Poi, verso la fine, un dubbio. Un parere
medico che discorda da tutto ciò che fino a quel momento è stato
dato per scontato. Quando te l'abbiamo condiviso hai sbuffato. E
gli amici che ti curavano, continuavano ad assicurarti che senza
ombra di dubbio la loro diagnosi era quella corretta. Così
l'uomo che per il bene del prossimo ha fondato la sua carriera
sulla ricerca della verità, nel momento in cui si è trovato
protagonista del suo stesso caso, ha voluto fidarsi".
"Inizialmente ci hai fatto arrabbiare. Ma provando ad
immedesimarci, nell'affrontare la morte, attanagliati dalla
paura, chi non si sarebbe fidato? D'altronde, erano i migliori
medici delle migliori cliniche della capitale. Cosa potrà mai
andare storto?", aggiungono.
Dal canto suo il legale esprime "soddisfazione per il lavoro
svolto dalla Procura che in un tempo molto breve ha assicurato
delle perizie di altissimo livello che hanno confermato punto su
punto la denuncia dei familiari di Purgatori".
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