L'Italia "è impegnata con convinzione
nella transizione" energetica, con l'obiettivo di abbattere le
emissioni e limitare l'aumento della temperatura, ma allo stesso
tempo tale transizione "deve essere non ideologica, e
altrettanta determinazione va messa per sviluppare tecnologie
che rispondano alla crescente domanda di energia". Lo ha detto
il ministro dell'Ambiente e della Sicurezza energetica, Gilberto
Pichetto, in un panel sul "saper far nel mondo" alla Conferenza
degli Ambasciatori a Roma.
Nella visione italiana, secondo il ministro un pilastro è
quello della "neutralità tecnologica: sulla via della sicurezza
energetica e decarbonizzazione, nessuno va lasciato indietro e
nessuna tecnologia va esclusa, se sicura, efficace e
sostenibile", ha sottolineato Pichetto.
C'è ad esempio il nucleare, dove l'Italia dà un "contributo
guida" alla ricerca con i nostri ingegneri. Poi i biocarburanti,
"per contribuire a decarbonizzare il parco veicoli del nostro
Paese". Ed ancora l'idrogeno: l'Italia ha lanciato una strategia
nazionale, legata alla produzione in Nord Africa, nell'ambito
del Piano Mattei.
L'altro pilastro è la sostenibilità. "Vuol dire - aggiunge il
ministro - che gli obiettivi climatici vanno perseguiti tenendo
conto di sicurezza energetica e sostenibilità economica e
sociale. E la nuova Commissione potrà farlo con un approccio
legato anche a mutate condizioni rispetto a quando il green deal
era stato immaginato". Per il ministro questo "è un concetto che
vale anche fuori dall'Europa", tanto che a Baku l'Italia "ha
spinto per una finanza climatica efficace, per allargare la base
dei contributori e favorire meccanismi pubblico-privato per
decarbonizzare i Paesi vulnerabili, a cominciare dall'Africa".
Il ministro ha poi ricordato che le politiche energetiche
dell'Italia sono obiettivi "che perseguiamo non solo per
combattere il cambiamento climatico ma anche come motivo di
qualificazione delle nostre produzioni". Il ministro ha
ricordato a questo proposito l'avanguardia delle imprese
italiane nella decarbonizzazione, che diventa anche un "brand di
penetrazione nei mercati internazionali". Ad esempio il tasso di
riciclo dell'Italia che "supera il 20% rispetto al 12 dell'Ue,
con le nostre imprese modello vincente di sostenibilità, che ora
vogliamo estendere la comparto chiave della moda e del tessile".
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