Cinque organizzazioni ambientaliste e
per la protezione degli animali - Green Impact (Italia), Earth
(Italia), One Voice (Francia), Lndc Animal Protection (Italia) e
Great Lakes and Wetlands (Ungheria) - hanno presentato un
ricorso alla Corte di Giustizia dell'Unione Europea (Cgue)
contro la decisione del Consiglio dell'Ue del 26 settembre 2024
che ha proposto di ridurre lo stato di protezione del lupo
(Canis lupus) in occasione della riunione del Comitato
Permanente della Convenzione di Berna, svoltasi a inizio
dicembre.
Lo rendono noto le associazioni con un comunicato spiegando
che "la Commissione Europea, a nome dei 27 Stati membri dell'Ue,
non ha rispettato il periodo di sospensione standard di 60
giorni - termine entro il quale le parti interessate possono
presentare un ricorso per annullamento - ma ha direttamente
proposto un voto alla Convenzione di Berna del Consiglio
d'Europa per ridurre la protezione del lupo, sapendo che la
proposta sarebbe stata approvata grazie alla maggioranza dei
voti detenuta dall'Ue, che rappresenta 27 voti, forzando così
l'approvazione della propria proposta".
"La proposta dell'Ue per ridurre la protezione del lupo
europeo manca di supporto scientifico ed è un pericoloso
precedente, motivo per cui abbiamo presentato ricorso", spiega
la presidente di Green Impact, Gaia Angelini.
Il ricorso, spiega la nota, "è stato presentato subito dopo
aver rilevato dei malfunzionamenti nei processi dell'Ue e della
Convenzione di Berna che influenzano la tutela dei lupi
(mancanza di supporto scientifico, assenza di un processo di
revisione scientifica, mancati processi democratici vista la
poca considerazione data le richieste delle Ong e dei cittadini,
predominanza della volontà dell'Ue a Berna). Ora 17 Parti
Contraenti della Convenzione di Berna (Stati Ue e non Ue) hanno
l'opportunità di rettificare la situazione chiedendo
l'annullamento della decisione entro 3 mesi dal 3 dicembre 2024,
data di approvazione della proposta Ue".
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