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In evidenza
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In collaborazione con USRC-USRA Informa
"Vediamo che le case ricostruite
e riconsegnate, sicure sismicamente e anche riqualificate e
ammodernate, spesso non vengono riabitate. Sono in una
importante quota seconde e terze case, che vengono occupate
saltuariamente, giusto qualche settimana l'estate. E questo non
aiuta a invertire finalmente il trend dello spopolamento, che
era in atto già ben prima del terremoto del 2009". Lo ha detto
Il 48enne ingegnere napoletano Raffaello Fico, a capo
dell'Ufficio speciale per la ricostruzione dei Comuni del
Cratere (Usrc), con sede a Fossa, comune nelle vicinanze
dell'Aquila, nel fare, a fine anno e a oltre 15 anni dal
terremoto, il bilancio della ricostruzione pubblica post
terremoto nei centri limitrofi al capoluogo regionale, il
cosiddetto cratere sismico.
Il fenomeno si manifesta nonostante alcuni comuni abbiano
messo in campo iniziative anche sperimentali che mirano ad
attrarre nuovi residenti, creando le condizioni, con vari
progetti di coesione sociale. Ma secondo quanto si è appreso, il
paradosso è che poi i nuovi abitanti stentano a trovare un
alloggio in paesi dove, come detto, ci sono però tante case
ristrutturate e vuote che non vengono né affittate né vendute,
oppure vengono chiesti per esse corrispettivi economici abnormi
e fuori mercato.
"Anche se sono state ricostruite molto più belle e sicure di
prima con i soldi di tutti gli italiani - dicono in molti. Un
problema, sociale, economico ed anche etico, che l'Ursc sta
cominciando ad affrontare. E un punto a favore può essere ora
rappresentato .- come sottolineato da Fico - proprio dal modello
che per necessità si imposto con la ricostruzione post sismica,
che vede nel ruolo di regia l'Ursc, e con i comuni del cratere
che si sono uniti in otto aree omogenee, ciascuna con un sindaco
coordinatore, e con tanto di Tavolo di coordinamento, oggi
presieduto dal sindaco di Pizzoli, Gianni Anastasio.
In collaborazione con USRC-USRA Informa
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