Regioni: Piemonte, Consiglio discute fondi Ue 2014-2020
Complessivamente in Piemonte due miliardi e 160 milioni
04 marzo, 14:34 (ANSA) - TORINO, 4 MAR - La programmazione dei fondi europei
2014-2020 è stata al centro dei lavori di questa mattina del
Consiglio regionale, riunito per affrontare alcune questioni
giudicate "indifferibili e urgenti", e quindi possibili anche
dopo l'annullamento delle regionali 2010. La partita vale
complessivamente due miliardi e 160 milioni.
Sul Fondo sociale europeo (Fse), potrebbero essere destinati circa 850 milioni, con una riduzione di circa il 20% rispetto alla precedente programmazione. Il loro uso ruota soprattutto intorno a lavoro e formazione. Il 20% del totale e' destinato a finalità di inclusione sociale.
Sul Fondo europeo di sviluppo regionale (Fesr) ricadono gli interventi su ricerca, innovazione, e miglioramento dell'accesso alle tecnologie Ict, per il quale si manterrebbero le principali misure già adottate nel passato. Viene inoltre introdotto il 'dottorato industriale', che prevede l'inserimento di giovani ricercatori qualificati nelle imprese. E ancora, si prevedono sostegno alle imprese sul fronte di investimenti, accesso al credito, internazionalizzazione; interventi di efficientamento energetico, protezione dell'ambiente e promozione delle ricchezze turistico-culturali; interventi di sburocratizzazione.
Nel dibattito generale è intervenuta soprattutto l'opposizione. Il capogruppo del Pd, Aldo Reschigna, ha sostenuto la necessità di "evitare la dispersione in mille rivoli delle risorse per concentrarsi su atti strategici e settori che possono rappresentare un futuro". A causa della crisi, ha detto Reschigna, il Piemonte è molto cambiato. Ma la programmazione dei fondi Ue non ne tiene conto a sufficienza. La gestione delle risorse "deve essere più incisiva e soprattutto essere affrontata in modo unitario".
La capogruppo Fds, Eleonora Artesio, ha lamentato come "grande assente l'area dei servizi alla persona". La Regione, ha sostenuto, "dimentica il sociale", e gli indirizzi indicati solo "una mera copia di quelli obbligatori". (ANSA).
Sul Fondo sociale europeo (Fse), potrebbero essere destinati circa 850 milioni, con una riduzione di circa il 20% rispetto alla precedente programmazione. Il loro uso ruota soprattutto intorno a lavoro e formazione. Il 20% del totale e' destinato a finalità di inclusione sociale.
Sul Fondo europeo di sviluppo regionale (Fesr) ricadono gli interventi su ricerca, innovazione, e miglioramento dell'accesso alle tecnologie Ict, per il quale si manterrebbero le principali misure già adottate nel passato. Viene inoltre introdotto il 'dottorato industriale', che prevede l'inserimento di giovani ricercatori qualificati nelle imprese. E ancora, si prevedono sostegno alle imprese sul fronte di investimenti, accesso al credito, internazionalizzazione; interventi di efficientamento energetico, protezione dell'ambiente e promozione delle ricchezze turistico-culturali; interventi di sburocratizzazione.
Nel dibattito generale è intervenuta soprattutto l'opposizione. Il capogruppo del Pd, Aldo Reschigna, ha sostenuto la necessità di "evitare la dispersione in mille rivoli delle risorse per concentrarsi su atti strategici e settori che possono rappresentare un futuro". A causa della crisi, ha detto Reschigna, il Piemonte è molto cambiato. Ma la programmazione dei fondi Ue non ne tiene conto a sufficienza. La gestione delle risorse "deve essere più incisiva e soprattutto essere affrontata in modo unitario".
La capogruppo Fds, Eleonora Artesio, ha lamentato come "grande assente l'area dei servizi alla persona". La Regione, ha sostenuto, "dimentica il sociale", e gli indirizzi indicati solo "una mera copia di quelli obbligatori". (ANSA).