Reale Mutua, 186 anni di storia in un museo interattivo
Assicurazione si racconta nel centro di Torino
05 marzo, 17:38Video
-
Video:
05 marzo, 17:27
Museo storico racconta 186 anni Reale Mutua
TORINO - Tutto ebbe inizio con gli incendi: nella Torino del primo Ottocento, quando il fuoco era ampiamente impiegato nelle attività quotidiane, bastava una scintilla per mandare in fumo granai, campi e abitazioni. Senza risparmiare neppure i possedimenti reali, come Palazzo Chiablese, la residenza di Carlo Felice, rimasta danneggiata in modo grave da un rogo. Per rispondere a questo rischio, il re diede impulso alla creazione del corpo dei Vigili del Fuoco e alla prima compagnia assicurativa del Regno di Sardegna, in forma di mutua. Nasceva la Società Reale Mutua di Assicurazioni, fondata il 31 dicembre 1828, quando lo Stato unitario era ancora lontano.
I suoi 186 anni di storia rivivono oggi nelle sale di Palazzo Biandrate Aldobrandino di San Giorgio, affascinante complesso seicentesco nel centro di Torino, fresco di restauro, dove viene riaperto il Museo storico di Reale Mutua. In un allestimento rinnovato e ampliato, di forte impatto scenico, si concentra una storia d'impresa legata come poche altre a quella del Paese.
Il punto di partenza è proprio il fuoco, ricreato da una scenografia digitale che avvolge il visitatore al suo ingresso, nella Sala delle Colonne. L'itinerario di visita, che si snoda per otto sale su circa 400 mq, presenta una successione di testimonianze scritte e di contributi multimediali, documenti storici, targhe e riconoscimenti selezionati dall'archivio di Reale Mutua.
"La storia di questo gruppo è quella di tutti noi - osserva il direttore generale, Luigi Lana -, la Reale Mutua ha attraversato due conflitti mondiali, senza mai cessare di mettersi al servizio della collettività". Agli assicurati, non semplici clienti ma soci, come prevede la formula delle mutue assicuratrici, è dedicata la tappa successiva del percorso di esposizione. Il personale della Compagnia, altro nucleo narrativo del museo, viene rappresentato da una postazione di lavoro degli anni Trenta, un periodo significativo per la compagnia torinese, che coincide con il trasferimento nel nuovo palazzo di via Corte d'Appello. E' il primo edificio a uso civile con intelaiatura d'acciaio, una tecnica fino a quel momento utilizzata solo per i grattacieli newyorkesi.
Il progetto dello Studio Gritella & Associati per il nuovo museo si articola in isole tematiche interattive, servendosi di soluzioni tecnologiche che piaceranno anche ai giovani. L'origine etimologica del termine 'polizza', ad esempio, viene illustrata su un iPad, strumento che si rivela particolarmente indicato per mostrare come l'impronta del pollice, (in latino, 'pollex'), venisse usata dagli antichi per sottoscrivere i contratti. Anche questo è un elemento di cultura assicurativa che la compagnia torinese consegna al pubblico, con un racconto che si serve ampiamente dei linguaggi attuali: multiproiezioni, scenografie interattive fanno da sfondo a documenti ultracentenari, in un dialogo spesso sorprendente.