Ue tutela Vermouth piemontese contro imitazioni e falsi
Conquistato diritto ad avere Indicazione geografica
28 febbraio, 18:49 (ANSA) - BRUXELLES, 28 FEB - Il Piemonte esce vincitore dalla
battaglia europea, che vede riconosciuto al Vermouth, al Barolo
chinato, e in generale ai vini aromatizzati, il diritto di
acquisire l'Indicazione geografica (Ig) al pari dei vini di
qualità e ai grandi 'cru' europei.
Il Vermouth é stato inventato a Torino nel 1786 in una piccola bottega sotto i portici dell'odierna piazza Castello, aggiungendo al vino, erbe e spezie alpine: ideato quindi ben prima dell'unità d'Italia, é diventato un prodotto italiano tradizionale, un ingrediente insostituibile per numerosi cocktail. Esportato dalla fine dell'800 in Sud America, Usa e in tutta Europa, ha contribuito a fare dell'Italia il leader mondiale del settore: ancora oggi costituisce il 25% delle esportazioni italiane di vino nel mondo.
E la decisione approvata da Parlamento europeo e Consiglio dei ministri dell'agricoltura dell'Ue é molto importante perchè tutela contro imitazioni e falsi un'eccellenza alimentare italiana: una volta diventato indicazione geografica, infatti non potrà essere né tradotto né storpiato.
La nuova normativa europea vieta anche il ricorso a termini italiani nella designazione di vini aromatizzati stranieri, al fine di aumentarne l'appeal sul mercato. Non é un caso che proprio la Francia sia stato l'unico Stato membro dell'Ue a votare contro la decisione sulla tutela dei vini aromatizzati.
La nuova normativa ne rafforza anche l'origine.
Sull'etichetta infatti, "la provenienza del prodotto deve corrispondere al luogo dove é stato elaborato. L'origine - recita il regolamento Ue - é completata dal nome dello Stato membro o del Paese terzo corrispondente". In questo modo si potranno difendere meglio i marchi italiani, e i grandi e piccoli produttori piemontesi.
L'Italia, col contributo del Piemonte, e' il primo produttore mondiale del settore: se infatti la produzione europea rappresenta il 90% della produzione mondiale di prodotti vitivinicoli aromatizzati (circa 3 milioni di ettolitri l'anno), quella italiana rappresenta il 90% di quella europea. Il vermouth e in generale i vini aromatizzati piacciono agli europei che ne consumano 2 milioni di ettolitri l'anno. (ANSA).
Il Vermouth é stato inventato a Torino nel 1786 in una piccola bottega sotto i portici dell'odierna piazza Castello, aggiungendo al vino, erbe e spezie alpine: ideato quindi ben prima dell'unità d'Italia, é diventato un prodotto italiano tradizionale, un ingrediente insostituibile per numerosi cocktail. Esportato dalla fine dell'800 in Sud America, Usa e in tutta Europa, ha contribuito a fare dell'Italia il leader mondiale del settore: ancora oggi costituisce il 25% delle esportazioni italiane di vino nel mondo.
E la decisione approvata da Parlamento europeo e Consiglio dei ministri dell'agricoltura dell'Ue é molto importante perchè tutela contro imitazioni e falsi un'eccellenza alimentare italiana: una volta diventato indicazione geografica, infatti non potrà essere né tradotto né storpiato.
La nuova normativa europea vieta anche il ricorso a termini italiani nella designazione di vini aromatizzati stranieri, al fine di aumentarne l'appeal sul mercato. Non é un caso che proprio la Francia sia stato l'unico Stato membro dell'Ue a votare contro la decisione sulla tutela dei vini aromatizzati.
La nuova normativa ne rafforza anche l'origine.
Sull'etichetta infatti, "la provenienza del prodotto deve corrispondere al luogo dove é stato elaborato. L'origine - recita il regolamento Ue - é completata dal nome dello Stato membro o del Paese terzo corrispondente". In questo modo si potranno difendere meglio i marchi italiani, e i grandi e piccoli produttori piemontesi.
L'Italia, col contributo del Piemonte, e' il primo produttore mondiale del settore: se infatti la produzione europea rappresenta il 90% della produzione mondiale di prodotti vitivinicoli aromatizzati (circa 3 milioni di ettolitri l'anno), quella italiana rappresenta il 90% di quella europea. Il vermouth e in generale i vini aromatizzati piacciono agli europei che ne consumano 2 milioni di ettolitri l'anno. (ANSA).