Risoluzione su violenze in Venezuela
Presentata da Riccardo Chiavaroli, approvata a maggioranza
25 febbraio, 16:14 (ANSA) - PESCARA, 25 FEB - Il Consiglio regionale d'Abruzzo
ha approvato una risoluzione urgente, indirizzata alla Farnesina
e al Governo del Venezuela, che stigmatizza la repressione in
corso nel Paese latinoamericano e invita a far cessare ogni
forma di repressione contro le persone che dal 12 febbraio
scorso stanno partecipando alle pacifiche manifestazioni
popolari. Il documento è stato presentato dal consigliere di
Forza Italia Riccardo Chiavaroli ed è stato sottoscritto dal
presidente del Consiglio, Nazario Pagano, e dai consiglieri
Carlo Masci e Nicoletta Verì. La risoluzione è stata approvata a
maggioranza, con il voto contrario di Acerbo, Saia, Caramanico e
del gruppo Pd.
Nel documento, il Consiglio regionale "esprime voti affinché il ministero degli Esteri italiano intervenga, per quanto di competenza, per richiedere al Governo del Venezuela: di cessare ogni forma violenta di repressione; di rilasciare immediatamente le persone arrestate per aver partecipato a manifestazioni; di garantire la libertà di espressione e la pluralità di pensiero e di informazione; di fare chiarezza sugli episodi di violazione dei diritti umani e civili, sugli episodi di tortura e su quelli che hanno determinato l'uccisione di alcuni partecipanti alle manifestazioni in corso dal 12 febbraio; di consentire che il controllo su quanto denunciato sia svolto anche da organismi internazionali indipendenti quali l'OEA (Organizzazione degli Stati Americani per i diritti umani).
Nel documento, il Consiglio regionale "esprime voti affinché il ministero degli Esteri italiano intervenga, per quanto di competenza, per richiedere al Governo del Venezuela: di cessare ogni forma violenta di repressione; di rilasciare immediatamente le persone arrestate per aver partecipato a manifestazioni; di garantire la libertà di espressione e la pluralità di pensiero e di informazione; di fare chiarezza sugli episodi di violazione dei diritti umani e civili, sugli episodi di tortura e su quelli che hanno determinato l'uccisione di alcuni partecipanti alle manifestazioni in corso dal 12 febbraio; di consentire che il controllo su quanto denunciato sia svolto anche da organismi internazionali indipendenti quali l'OEA (Organizzazione degli Stati Americani per i diritti umani).