Reti intelligenti, la ragnatela che muove il mondo
In Abruzzo il ''Polo Analisi delle Reti'' studia e applica il fenomeno globale
10 aprile, 19:38 Polo Analisi delle Reti, di cui e' fellow il prof. Marco Santarelli, nato all'interno del Laboratorio di intervento sociale, del Dipartimento di Lettere, Arti e Scienze Sociali dellUniversita' G. D'Annunzio di Chieti e Pescara, coordinato dal prof. Ezio Sciarra, Decano e Ordinario di sociologia.
L'attivita' di ricerca e sviluppo del Polo e' definita come il complesso di lavori creativi intrapresi in modo puntuale da un pool di esperti sia per accrescere l'insieme delle conoscenze,vsia per utilizzare tali conoscenze per nuove applicazioni, innovazioni e ricerche sperimentali.
- RETI DI RETI -
Quello che accade in un punto qualunque e' fortemente influenzato da quanto avviene in molti altri punti del sistema, a volte anche in tutti gli altri punti. Il mondo, oggi, e' un sistema unito in tutti i suoi punti in una sorta di unica ragnatela dove le maglie si sostengono e dipendono le une dalle altre.
Un percorso unico che tiene insieme vari punti di collegamento.
E' il sistema delle reti, un oggetto che, sebbene sia fatto di tanti "pezzi", possiede un legame profondo fra questi. E questo sistema invisibile, quanto estremamente tangibile in tante espressioni quotidiane, governa sempre piu'
l'Universo. Sbagliato pensare solo al web, la rete piu' facile da concepire.
La natura, l'energia, il traffico in citta', il volo degli aerei e quello degli uccelli migratori, le banche, la finanza e la crisi, la sanita': tutto e' rete di rete. Social network inclusi ovviamente.
Oggi, dallo studio di queste reti nate spontaneamente, e' possibile costruire reti anti-crisi, per il risparmio energetico, per smart city, per interventi sulle epidemie e per tanti altri settori meno evidenti della vita, come per esempio gli spostamenti dei pedoni fino all'analisi degli acquisti nei supermercati.
Tante reti ma nate senza una loro progettazione "come reti": si e' cosi' ottenuto un accumulo, assemblando pezzi. E' come se a pranzo o a cena si accumulasse alla rinfusa cibo sulla tavola. Questo non significa alimentazione sana e cultura della tradizione culinaria. Accade cosi' anche per le reti. Per esempio in molte aree urbane, per decenni, si e' proceduto, alla costruzione di strade semplicemente pensando ad agevolare il traffico in un punto; oggi gli addetti ai lavori hanno capito che in molti casi l'apertura di una nuova strada puo' addirittura creare molte piu' difficolta' di prima, se non si tiene in considerazione che quel punto particolare in cui si interviene fa parte della rete e non e' autonomo.
Dalle reti ''a pezzi'' a quelle intelligenti. ''Introdurre intelligenza nelle reti significa riconoscerle per quello che sono, ovvero delle reti'', spiega Marco Santarelli, fellow del Polo analisi delle reti. ''La 'rete' - afferma Santarelli - sta diventando (o e' gia' diventata) una vera e propria ideologia: non rappresenta piu' soltanto Internet, ma un concetto applicabile a tutti gli ambiti dello scibile umano''. Oggi, spiega l'esperto, ''ad accomunare il concetto di rete e' il suo utilizzo, il suo modo di essere rete. Possiamo parlare di reti intelligenti applicate al sistema sociale. La rete intelligente, applicata a un concetto di rete anche da un punto di vista tecnologico, in grado di interpretare in anticipo le esigenze che appartengono alla rete stessa''. E cosi', le reti intelligenti, applicate a ogni sistema, attraverso nuove tecnologie e innovazioni, ''ci permettono di prevenire sprechi, di abbracciare il risparmio e generare rispetto per l'ambiente da un punto di vista sistemico''.
E un modo per introdurre intelligenza in una rete e' capire come essa possa diversificarsi a seconda delle funzioni che deve svolgere
Ma cosa e' una rete? Innanzi tutto, dicono gli esperti del Polo analisi delle reti, occorre evitare l'errore di andare alla ricerca di similitudini forzate fra le varie reti del sistema sociale, tra cui la rete elettrica, per esempio, e quella autostradale. ''Le reti, dalla neurale a quella di internet - dice Santarelli - appartengono alla stessa famiglia, si avvicinano ma sono cose diverse, e, qui il punto nodale, hanno, alla radice, un dato di fondo che le accomuna''. Un esempio viene dall'ecosistema naturale: l'insieme di organismi animali e vegetali interagiscono tra loro e con l'ambiente che li circonda, muovendosi in sistemi diversi, complessi, quindi formano una rete perche' colloquiano tra loro e si influenzano l'uno con l'altro. I vari punti del sistema, se pur diversi, si interfacciano e si condizionano l'uno con l'altro.
Un esempio di rete, di collegamenti che vanno da un punto ad un altro, e'
quello legato all'energia solare. Una volta raggiunta la Terra, viene mantenuta costante attraverso la fotosintesi clorofilliana e, per effetto di un passaggio diretto, arriva alle piante che la trasforma in proteine e altre sostanze. Spostando tale passaggio all'elettricita', vediamo bene cosa avviene in un blackout elettrico: se cade un traliccio dell'alta tensione in una determinata zona di un paese e si puo' arrivare a un blackout totale, o comunque a un vasto blackout locale. Altro esempio di rete quello espresso dal traffico:
una fila di automobili in una zona della citta' si propaga in un'altra passando per diversi punti nel mezzo. Essa si allarga rapidamente in un'area molto vasta della citta'.
''La rete, quindi, e' un percorso unico che tiene insieme vari punti di collegamento''.
Il Polo di Analisi delle reti, del Laboratorio di Intervento Sociale dell'Universita' D'Annunzio, mira, nel progetto del prof. Sciarra, a rappresentare un polo di eccellenza e di collegamento con studiosi italiani e stranieri, di varie discipline, interessate a tematiche di ricerca ed intervento sulle reti.