"Le nostre associazioni chiedono con
forza che l'amministrazione regionale si impegni per chiudere
definitivamente la discarica di Pompiod e per avviare un piano
di bonifica serio ed efficace". Lo scrivono in una lettera
aperta all'assessore all'Ambiente, Davide Sapinet, le
associazioni Valle virtuosa, Legambiente Valle d'Aosta, La Valle
non è una discarica, Libera Vda, Isde Valle d'Aosta - Medici per
l'ambiente, Discarica sicura di Pompiod e Fridays for future.
Associazioni e comitati manifestano - si legge - "ferma
opposizione alla procedura di Valutazione di impatto ambientale
(Via) per il rinnovo della Concessione alla società Ulisse 2007
per la gestione della discarica di Pompiod. Questa società, con
la delibera di giunta numero 909 dell'8 luglio 2016, aveva
ottenuto il permesso di smaltire nella discarica privata per
inerti di Pompiod 123 codici Cer di rifiuti non pericolosi (ma
di fatto industriali), provenienti, potenzialmente, da tutta
Europa".
Tra le "gravi problematiche" sollevate da questa decisione
figurano, a detta delle associazioni, la "mancata applicazione
del principio di cautela", la "mancata applicazione
dell'articolo 41 della Costituzione ("l'iniziativa economica
privata non può svolgersi in contrasto con l'utilità sociale"),
l'applicazione "di una norma illegittima" ("la revisione del
Volume IV del Prgr 2022-2026 introduce un principio illogico e
ingiustificato, secondo il quale, in caso di rinnovo, gli
elementi escludenti vengono declassati a semplici elementi di
attenzione").
Associazioni e i comitati ritengono quindi che "il
procedimento debba essere configurato come una nuova
autorizzazione", ma anche che "sia necessaria una valutazione
approfondita e trasparente" e che "l'Amministrazione debba
respingere la domanda di rinnovo".
L'avvio della procedura di rinnovo da parte
dell'amministrazione regionale - si legge nella lettera -
"appare ancor più inspiegabile considerando che il sito ospita
già due discariche sovrapposte, messe in sicurezza in modo
provvisorio dopo due sequestri successivi e tuttora non
bonificate".
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