Diversi episodi critici sono
avvenuti nell'ultima settimana nel carcere di Spoleto, dove -
spiega Fabrizio Bonino, segretario dell'Umbria del Sindacato
autonomo polizia penitenziaria - gli agenti si sono trovati "a
dover fronteggiare importanti eventi critici dovuti ad incendi
appiccati da detenuti agli arredi delle celle e si è persino
sfiorata la tragedia quando un detenuto extracomunitario, nel
tentativo di ottenere una dose maggiore di psicofarmaci rispetto
a quella a lui prescritta, ha dato fuoco al materasso della
propria cella distruggendo così tutti gli arredi della stessa ed
inondando di fumi tossici l'intera sezione ed il piano
soprastante".
Il sindacalista rivolge - in una nota - "il plauso del Sappe
a tutto il personale intervenuto che, con professionalità,
spirito di abnegazione e nonostante l'esiguità del contingente a
disposizione e la scarsità di mezzi, è riuscito a domare
l'incendio, mettere in salvo il detenuto ed evacuare
temporaneamente le sezioni invase dai fumi tossici ma nelle
operazioni a riportare la peggio sono stati una ispettrice della
polizia penitenziaria, che è dovuta ricorrere alle cure del
pronto soccorso ed un assistente capo proprio per l'inalazione
dei fumi della combustione".
Bonino, ribadendo "la gravità della situazione penitenziaria
umbra", definisce "sconcertante l'indifferenza
dell'Amministrazione centrale e periferica, totalmente
insensibili alle innumerevoli segnalazioni del sindacato, che, a
più riprese, ha evidenziato la gravissima condizione di
sovraffollamento che interessano le sezioni di media sicurezza e
l'annosa questione della carenza di organico arrivata oramai a
sfiorare il 40%. Carenza che avrebbe dovuto essere mitigata con
l'arrivo di 38 unità previsto con la mobilità 2024 ma ad oggi
dei 38 soltanto due unità sono arrivate a supporto del reparto
di Spoleto che continua giornalmente ad essere vessato con la
negazione di migliaia di giornate di ferie arretrate degli anni
precedenti, con orari e turni massacranti e migliaia di ore di
straordinario effettuato anche oltre il limite consentito dalle
normative e spesso neanche retribuito".
Pieno sostegno alla protesta della polizia penitenziaria di
Spoleto anche da Donato Capece, segretario generale del Sappe:
"Come segreteria generale del Sappe - annuncia - ci attiveremo
presso il dipartimento dell'Amministrazione penitenziaria
affinché le giuste proteste delle colleghe e dei colleghi di
Spoleto e di tutta la regione trovino attenzione e conseguenti
provvedimenti".
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