Effetto cedole in Piazza Affari,
dove vengono per questo rettificati i prezzi di 10 società
dell'indice Ftse Mib, che cede a metà seduta l'1,85% a 33.562
punti. Sale a 121,7 punti lo spread tra Btp e Bund tedeschi, con
il rendimento annuo italiano in crescita di 6,4 punti al 3,61%,
contro i 4,7 punti in più di quello tedesco al 2,4%.
Stacca il dividendo Banco Bpm (+2,53%), sotto i riflettori
dallo scorso 13 novembre, quando ha rilevato il 5% di Mps
(+0,93%) nell'ambito del collocamento accelerato del 15% da
parte del Tesoro. In luce anche Bper (+2,46%) e Popolare Sondrio
(+0,93%).
Viene rettificato per la cedola il prezzo di Mediolanum
(+0,52%), Intesa (+0,35%), Mediobanca (-0,07%), Unicredit
(-0,11%), Poste (-0,1%), Recordati (-0,89%), Eni (-0,38%), Terna
(-0,51%) e Tenaris (+0,34%). Cedono Stm (-2%) e Interpump
(-1,59%) quest'ultima dopo il balzo segnato lo scorso 14
novembre a seguito dei conti. Scivola anche Enel (-1,55%) che ha
lanciato il piano strategico al 2027.
In campo automobilistico cedono Ferrari (-1,12) e Stellantis
(-0,93%), alla vigilia dei dati sulle vendite di auto in diversi
paesi dell'Eurozona. Segn o meno anche per A2a (-1,19%), prese
di beneficio su Generali (-0,63%) dopo il balzo di venerdì
scorso a seguito dei conti. Prosegue il cauto rialzo di Tim
(+0,6%), sull'onda lunga dell'annuncio dell'amministratore
delegato Pietro Labriola sul possibile ritorno del dividendo, su
cui ci sarà un aggiornamento il prossimo febbraio con il nuovo
piano industriale.
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