"Serve ricordarci che a Parigi non
vinceremo 20 medaglie, l'Olimpiade è un'altra storia. Nessuna
paura, ma dobbiamo andare a Parigi con un sano realismo magico.
Ci presenteremo a testa alta, dovremo seguire l'elettricità di
Tamberi, stiamo ragionando su alcune scelte e possiamo avere
ambizioni che l'anno scorso non ci aspettavamo di avere". Così
il direttore tecnico della nazionale di atletica leggera,
Antonio La Torre, nella conferenza stampa a Casa atletica
Italiana.
Poi, parlando ancora di Parigi, La Torre sottolinea di non
avere dubbi su "Jacobs o Palmisano, che sono dei campioni, ma
dobbiamo far fare questo passaggio anche ai giovani come
Simonelli o Furlani. Spero che tutti possano migliorare per
Parigi. Mi aspetto tanto da tutta la squadra, ma dobbiamo saper
mettere a fuoco in quale altro contesto andremo", prosegue.
Tracciando poi un bilancio degli europei ammette che "avevamo
contato dalle 25 alle 28 potenzialità da podio. Questa è la
nostra consistenza. Bisogna guardare il livello delle
prestazioni; non è più solo una generazione Tokyo, c'è una nuova
ondata che si è espressa con estrema chiarezza".
Infine un ragionamento sul mondo dell'atletica: "Vivo con
rammarico il fatto che ci siano poche donne tecniche, la vera
rivoluzione sarà averne di più. Qualcosa comincia a vedersi
anche in campo femminile. C'è una differenza di talento, ma
paghiamo una mancanza culturale storica. Questa è una sfida che
per ora ho perso, ma non la mollo", conclude.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA