Il 6 gennaio 1980 veniva ucciso a Palermo Piersanti Mattarella, presidente della Regione Sicilia. Oggi
Il ministro dell'Interno, Matteo Piantedosi ricorda "l'esempio di impegno e dedizione al bene comune. La sua figura continua a ispirare chi, ogni giorno, si batte contro la criminalità organizzata e si adopera per difendere i valori di giustizia e legalità".
"La dignità delle persone. La libertà dalle mafie. La lotta alle ingiustizie. L'integrità delle istituzioni. La buona politica. Nell'anniversario del suo spietato assassinio ricordiamo i principi che hanno ispirato Piersanti Mattarella, pilastri di una democrazia solida". Lo scrive su X Anna Ascani, deputata Pd e vicepresidente della Camera.
"45 anni fa, Piersanti Mattarella veniva vigliaccamente e barbaramente ucciso, per spezzare la sua ansia di rinnovamento, di pulizia, di visione per una Sicilia e un'Italia diversa e più giusta, più umana, più' libera". Lo scrive su X Enrico Borghi, capogruppo di Italia Viva al Senato.
"Dopo tutti questi anni, emergono novità sul versante delle indagini che non fanno che confermare la limpidezza del suo operato, e l'atrocità della sua uccisione. Resta come esempio per tutti, e in particolare per le giovani generazioni della sua terra e di tutto il Paese", conclude.
"Gli ultimi sviluppi di una indagine lunga e complessa forse ci consegneranno finalmente verità e giustizia su uno dei delitti politici più drammatici della nostra storia recente. Verità e giustizia, per non dimenticare". Lo scrive su X Piero Fassino, deputato del Partito democratico, ricordando l'omicidio di Piersanti Mattarella, ucciso a Palermo il 6 gennaio 1980 da "un commando mafioso".
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