Debutta in prima nazionale alla
Galleria Toledo di Napoli, teatro stabile d'innovazione ai
Quartieri Spagnoli, "I cioccolatini di Olga", liberamente
ispirato a 'L'orgia di Praga' di Philip Roth, drammaturgia e
regia Laura Angiulli, con Alessandra d'Elia e Antonio Marfella,
da giovedì 23 maggio alle 20.30 a domenica 26 maggio). La scena
è di Rosario Squillace, il disegno luci del Premio Ubu Cesare
Accetta.
"L'orgia di Praga, apparentemente un'operina, pulsa del
desiderio d'appartenenza e condivisione - spiega Angiulli -. Se
la formazione e i più generali caratteri culturali di Philip
Roth fanno riferimento al Nord Est di quell'America della quale
fin dall'infanzia lui assume in proprio i tratti, le
consuetudini, le passioni giovanili proprie di certa popolazione
immigrata di più o meno recente generazione, è anche vero che il
richiamo delle radici resta forte, e insiste sulle scelte di
vita e letterarie dell'autore e non di rado nell'ampio
peregrinare della scrittura lo riporta indietro, in un andare a
ritroso attraverso le generazioni".
Il romanzo esce nel 1985, quarto e ultimo capitolo della
tetralogia su Zuckerman, alter-ego dello scrittore questa volta
alla ricerca delle novelle inedite del padre del collega Zdeněk
Sisovskì in esilio in America. "C'è il riconoscimento di una
distanza avvertita e sofferta dal soggetto scrivente - prosegue
Angiulli - per caso portato dagli eventi in quella terra della
sua antica origine, al tempo ancora oppressa dalla violenza
della dominazione sovietica. Le figure faticosamente si aggirano
sulla scena dell'opera, quasi fantasmi nella nebbia offuscante
di un diritto di sopravvivenza tanto reclamato quanto negato, e
pure si stagliano per la nettezza della rappresentazione e si
fanno elementi di configurazione di un più ampio spaccato umano
che può facilmente essere assunto a segno di una mortificante
conduzione di vita, quasi negazione della vita stessa". Dal
racconto sulle conseguenze impreviste dell'arte Roth scrisse una
sceneggiatura per un adattamento televisivo mai realizzato.
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