ERRI DE LUCA, 'LE REGOLE DELLO
SHANGAI' (FELTRINELLI, PP. 109, EURO 14)
'Le regole dello Shangai' di Erri De Luca è un romanzo breve,
che scardina la struttura del romanzo classico: nella prima
parte un flusso di dialoghi, nella seconda lettere e pagine di
diario. La prosa, semplice e lieve, si fa drammaturgia - secondo
uno stile sperimentato anche da Philip Roth nel celebre
'Inganno'.
Al centro delle 'Regole dello Shangai' una gitana in fuga
accolta e salvata da un vecchio solitario che vive arroccato in
una tenda, e in essa accoglie la ragazza.
La storia e lo stile richiamano in filigrana autori americani
come Philip Roth e Cormac McCarthy - soprattutto il McCarthy
dell'apocalittico 'La strada' -, e salmi biblici in cui si
ricorda che chi teme il Signore, ed ha un cuore puro, abiterà
nella sua tenda.
Il vecchio, una sorta di eremita, napoletano di madre russa -
portatore di un segreto che verrà svelato soltanto alla fine,
tramite uno scioglimento tipico del giallo - di mestiere è
orologiaio. Il vecchio è un uomo che ama le carte, l'enigmistica
ed è abilissimo a spostare bastoncini nel gioco dello Shangai. È
una persona generosa ma al contempo impenetrabile.
Un giorno s'imbatte in una gitana, dai lunghi capelli; lei è in
fuga dalla famiglia, sta scappando perché vogliono imporle un
matrimonio combinato. Il vecchio diventa il suo salvatore e le
indica la strada della libertà, le fa conoscere il mare, la
prepara a una nuova vita. La giovane gitana chiama gli animali
'persone', ama i corvi e gli orsi, con cui sa instaurare un
rapporto simbiotico, ed è un'esperta chiromante.
Tra i due nasce un legame profondo che abbatte le barriere
del tempo: 'Non faccio distinzione di età. Tu mi chiami vecchio,
va bene, ma io sono lo stesso tuo coetaneo, vivo nello stesso
tempo. Le generazioni per me non esistono. Finché si è vivi
siamo contemporanei. Siamo due persone'.
Questi due personaggi non hanno nome e i motivi li spiega Erri
De Luca nella premessa: 'I loro nomi non contano, per me. I nomi
non aggiungono niente alle persone. Anzi tolgono: se chiamo
Federico il personaggio, ecco che chi legge lo associa
involontariamente a una persona che ha lo stesso nome. Questo
abbinamento non aggiunge, toglie. Nessuno somiglia a qualcun
altro, neanche i gemelli omozigoti'.
'Le regole dello Shangai' è una storia poetica, che ricorda
racconti mitici e dell'epos, una trama esile e avventurosa, un
racconto ambientato nel Novecento, ma dietro la finzione si
celano anche temi d'attualità dei giorni nostri come la Russia,
l'Occidente, le migrazioni, l'accoglienza dei profughi.
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