ALEJANDRA KAMIYA, 'ANCHE GLI ALBERI
CADUTI SONO IL BOSCO' (VENTANAS, PP. 142, EURO 14)
Arrivano in Italia le opere della scrittrice Alejandra Kamiya,
una 'cuentista' pura che si rifà alla tradizione letteraria
argentina. A pubblicarle è la neonata casa editrice 'Ventanas',
fondata e diretta dalla giornalista e traduttrice Laura Putti
che ha come obiettivo quello di far conoscere ad un pubblico di
lettori curiosi libri inediti e fuori dagli schemi. Il volume,
disponibile dal 22 marzo, è una raccolta di dodici racconti
intensi e indimenticabili. Il titolo è 'Anche gli alberi caduti
sono il bosco'. Kamiya è un'autrice apprezzata dalla critica e
pluripremiata. Nata nel 1966 a Buenos Aires, da padre giapponese
e madre argentina, si è formata alla scuola di Abelardo
Castillo, grande nome della letteratura sudamericana. Lo stile
di Kamiya vive di contrasti, permeato di Oriente e Occidente. In
lei confluiscono influenze di Clarice Lispector e della canadese
premio Nobel Alice Munro.
La scrittura di Kamiya è levigata e curata nel dettaglio; frutto
di un lavoro certosino, lento e minuzioso, il cui fine ultimo è
la ricerca di semplicità e austerità. Kamiya lima e sceglie con
attenzione, soprattutto: toglie dalla pagina il superfluo. In
questo libro di racconti Kamiya parla di amicizia segreta e
immortale, guerra, abusi familiari, maternità e suicidio. 'La
colazione perfetta', storia che apre la silloge, contiene un
omaggio alla poetessa e scrittrice statunitense Sylvia Plath.
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