Il Cinema Ritrovato è "un festival
straordinario, di grande qualità e popolare, due caratteristiche
che ci ricordano come il cinema in origine fosse prima di tutto
uno spettacolo popolare". Così il regista e presidente della
Cineteca di Bologna Marco Bellocchio ha salutato con un video il
pubblico del Cinema Ritrovato, ieri sera in Piazza Maggiore a
Bologna, per la serata inaugurale della 34/a edizione del
festival, con l'anteprima internazionale del nuovo restauro di
'À bout de souffle - Fino all'ultimo respiro', esordio di
Jean-Luc Godard proprio 60 anni fa, nel 1960.
"Quando vidi Fino all'ultimo respiro ero a Roma - ha
ricordato Bellocchio - e iniziavo la scuola di cinema: subito si
creò un movimento, un partito godardiano. Rispetto agli altri
grandi registi della Nouvelle Vague, penso ad Alain Resnais e
François Truffaut, la giovane critica italiana scelse subito
Godard, a partire da 'Fino all'ultimo respiro'. Il film era ed è
un capolavoro: il modo di girare, il modo di montare, il modo di
raccontare erano veramente rivoluzionari. Io auguro agli
spettatori di essere sconvolti da un film che rappresenta
davvero una rivoluzione nella storia del cinema. Ci sono tanti
film che sono esplosi e che poi non hanno tenuto il tempo, che
magari ebbero in passato anche un grande successo ma che visti
oggi sono irrimediabilmente invecchiati: non è il caso di 'Fino
all'ultimo respiro', un film che è stato capace di superare la
moda. Non è semplicemente un classico - ha concluso Bellocchio
-, è un film che va visto oggi dalle giovani generazioni. Se c'è
un giovane che vuole fare il regista, vada assolutamente a
vedere un film come 'Fino all'ultimo respiro', perché è una
lezione di cinema straordinaria".
Riproduzione riservata © Copyright ANSA