La Procura di Reggio
Calabria ha sequestrato 130 delle 170 opere esposte nella mostra
"Pop to Street Art: Influences". A comunicarlo è l'Accademia di
Belle Arti, organizzatrice della mostra che, per questo motivo,
"chiude anticipatamente". Il sequestro, secondo quanto scritto
da alcuni quotidiani locali, è stato disposto dalla procura
nell'ambito di un'indagine che non è però legata a quella che
all'inizio di novembre ha portato la procura di Pisa a
sequestrare 2.100 opere nell'ambito di un'indagine sui falsi.
Sulla vicenda c'è il massimo riserbo da parte della Procura
reggina ma l'ipotesi è che la magistratura ritenga che le opere
possano essere dei falsi.
Svolta nei locali dell'Accademia di Belle Arti, a Palazzo
della Cultura "Crupi" e al Museo Archeologico Nazionale,
"l'esposizione a cura di Jean-Christophe Hubert, era stata
inaugurata lo scorso 20 luglio - si legge nel comunicato stampa
- e si sarebbe dovuta chiudere il 3 Novembre ma le 170 opere
originali e after, tra disegni, manifesti, litografie e
serigrafie che tracciano un percorso volto ad esplorare
l'evoluzione artistica e l'influenza della Pop Art sulla Street
Art, hanno riscosso un notevole apprezzamento di pubblico e i
vertici dell'Abarc di concerto con il curatore, hanno pensato di
prorogare la mostra sino al 5 Gennaio 2025".
"La chiusura anzitempo della mostra - afferma il direttore
Piero Sacchetti - in base alle nostre fonti e documentazioni,
non ha nulla a che vedere con l'operazione 'Cariatide' eseguita
dalla Procura di Pisa e ci dispiace che alcune testate, abbiano
comparato il nome dell'Accademia a questa inchiesta. L'Arma dei
carabinieri ha avviato ulteriori accertamenti e noi siamo a
completa disposizione delle autorità competenti per eventuali
chiarimenti e delucidazioni. Qualora fosse confermata, nel
seguito delle indagini, l'ipotesi al vaglio degli inquirenti, è
evidente che la nostra Scuola sarà parte lesa e farò tutte le
dovute azioni per dimostrare la correttezza del nostro operato e
l'individuazione dell'altrui responsabilità".
Il direttore dell'Abarc ha precisato, inoltre, che non solo
"dietro ad ogni opera esposta vi è un certificato di
originalità", ma che "la Scuola reggina si è assicurata che ogni
opera fosse certificata e che la mostra risulta assicurata dal
curatore Jean-Christophe Hubert, da chiodo a chiodo, per un
valore di 2 milioni di euro".
"Ovviamente - conclude il professore Sacchetti - sarà mia
premura come direttore della Scuola, qualora fosse accertata
tale tesi, tutelare nelle sedi opportune l'immagine
dell'Accademia e di tutti coloro che hanno lavorato per
realizzare questa esposizione".
Riproduzione riservata © Copyright ANSA