"Si è ritenuto e si ritiene
tutt'ora che l'evento mortale sia stato causato da un fatto
meramente accidentale neppure astrattamente qualificabile come
reato". La Procura di Bolzano torna sulla morte della sciatrice
Matilde Lorenzi, avvenuta il 28 ottobre sulla pista "rossa",
Grawand G1 in Val Senales, ribadendo che si è trattato di un
incidente. Nei giorni scorsi Ernesto Carbone, consigliere laico
del Csm aveva depositato la richiesta per l'apertura di una
pratica per fare chiarezza sulla correttezza e sulla completezza
delle indagini svolte dalla procura di Bolzano.
Per questo motivo, ovvero l'accidentalità del fatto, spiega
la Procura "il relativo fascicolo è stato iscritto a modello 45
(come fatto non costituente reato)" e non sono stati disposti
"neppure accertamenti autoptici, ma questa Procura ha rilasciato
il prima possibile il nulla osta alla sepoltura, anche per
rispetto della famiglia". La Procura spiega inoltre che nel
tratto dove si era verificato l'incidente "le stesse
caratteristiche della pista erano tali da escludere qualsivoglia
obbligo di attivazione da parte del gestore, non sussistendo
alcuna insidia interna o esterna alla pista, che dovesse
giustificare l'adozione di apposite cautele, e non ravvisandosi
né da parte dei Carabinieri né da parte della Procura la
violazione di alcuna regola cautelare"
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