Non si placa la tensione nel quartiere più problematico di Milano, il Corvetto, dove per la seconda notte consecutiva si sono verificati incidenti e manifestazioni con vandalismi e roghi. Nel quartiere periferico, da anni un'area non facile della città per il degrado, l'abusivismo e la concentrazione di marginalità, già in passato si sono verificate manifestazioni contro le forze dell'ordine. Da domenica c'è di nuovo subbuglio dopo la morte di Ramy Elgaml, un 19enne deceduto in un incidente stradale in scooter - era il passeggero - nella notte fra sabato e domenica, durante un inseguimento con i carabinieri.
La Polizia di Stato ha arrestato un 21enne montenegrino a cui si contestano "accensione di fuochi pericolosi, getto pericoloso di cose e resistenza a pubblico ufficiale". Il giovane, che ha partecipato alle proteste insieme ad altre decine di ragazzi, è stato portato a San Vittore in attesa dell'interrogatorio di convalida. Dai quasi 50 video ripresi dalle forze dell'ordine il 21enne appare tra i più facinorosi: dal sequestro del suo telefono cellulare potrebbero quindi emergere connessioni con altri manifestanti.
Una rete che si sospetta comprendere non solo gente della zona, ma dato che l'arrestato viene da un altro quartiere considerato a rischio, San Siro, anche elementi del mondo magrebino e gruppi di antagonisti potrebbero coagularsi intorno alla protesta.
A complicare le cose la notizia che è stato iscritto nel registro degli indagati per omicidio stradale in concorso, a garanzia e per tutti gli accertamenti, anche il carabiniere che era alla guida della macchina di servizio (oltre al 22enne tunisino che guidava lo scooter).
Nell'inchiesta, coordinata dal pm Marco Cirigliano della Procura guidata da Marcello Viola, è anche stata disposta l'autopsia, fissata per venerdì 29 novembre. Secondo la ricostruzione dei fatti da parte della Questura verso le 22.30 di ieri una settantina di persone, diventando via via forse oltre cento, hanno cominciato a protestare in via dei Cinquecento all'angolo con via dei Panigarola, insultando le forze dell'ordine presenti già dal pomeriggio (quando si erano verificati altri momenti di tensione con lo svuotamento di alcuni estintori) e poi ancora lanciando bottiglie e petardi. Bombe carta pericolose, una delle quali ha bucato il cofano di una vettura in sosta. I manifestanti, cittadini del quartiere, soprattutto giovani e giovanissimi di seconda generazione, hanno esposto alcuni striscioni con le frasi "Verità per Ramy" e "Non condannate un innocente".
In via Omero intorno alle 23.30 il lancio di petardi è proseguito e la tensione si è fatta più alta tanto che la Polizia di Stato ha lanciato lacrimogeni avanzando per disperdere i presenti, che nel frattempo avevano anche appiccato diversi piccoli roghi a masserizie, per strada. In particolare è stata vandalizzata la pensilina di una fermata dell'Atm e un bus della linea 93 fermo in viale Omero.
La Questura di Milano è orientata a chiedere rinforzi: una richiesta abituale, in situazioni di grande impegno da ordine pubblico. In questo caso la protesta, che non si esclude duri per giorni, coincide con quello che tradizionalmente è uno dei periodi più impegnativi dell'anno sul fronte delle manifestazioni, e che culmina nell'evento della Prima della Scala. I rinforzi quindi, probabilmente una trentina di agenti, rientrerebbero di conseguenza in una richiesta "non quotidiana ma di routine".
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