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Il Consiglio d'Europa: "Razzismo dalle forze dell'ordine in Italia". Ricorso del Viminale contro le ordinanze dei giudici

Il Consiglio d'Europa: "Razzismo dalle forze dell'ordine in Italia". Ricorso del Viminale contro le ordinanze dei giudici

La denuncia dell'Ecri: 'Le forze dell'ordine fanno profilazione. Politica sempre più xenofoba'. Strasburgo: 'Critiche indebite ai giudici sui migranti. Così viene minata l'indipendenza della magistratura'. Meloni: 'Rispetto, basta ingiurie'.

STRASBURGO, 22 ottobre 2024, 16:51

Redazione ANSA

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Poliziotti e migranti (foto archivio) - RIPRODUZIONE RISERVATA

Poliziotti e migranti (foto archivio) - RIPRODUZIONE RISERVATA

Ultimo rapporto sull'Italia, aggiornato ad aprile 2024, dell'Ecri, l'organo anti-razzismo e intolleranza del Consiglio d'Europa.

In Italia le forze dell'ordine fanno profilazione razziale durante le attività di controllo, sorveglianza e indagine, soprattutto nei confronti della comunità rom e delle persone di origine africana, denuncia l'Ecri nel rapporto.

Strasburgo evidenzia che "le autorità non sembrano essere consapevoli della portata del problema e non hanno considerato l'esistenza della profilazione razziale come una forma di potenziale razzismo istituzionale", chiedendo quindi all'Italia uno studio completo e indipendente. 

"Durante la sua visita in Italia, l'Ecri ha ricevuto molte testimonianze di profilazione razziale da parte delle forze dell'ordine, soprattutto sulla comunità rom e sulle persone di origine africana", si legge nel documento. Lo studio richiesto alle autorità italiane dovrà prefiggersi "l'obiettivo di individuare e affrontare qualsiasi pratica di profilazione razziale da parte delle forze dell'ordine". Strasburgo valuterà quindi tra due anni se la raccomandazione sarà stata seguita.

"L'Ecri rileva con seria preoccupazione che il discorso pubblico italiano è diventato sempre più xenofobo negli ultimi anni e che i discorsi politici hanno assunto toni altamente divisivi e antagonisti, in particolare nei confronti di rifugiati, richiedenti asilo e migranti, nonché di cittadini italiani con background migratorio, rom e persone Lgbti", si legge ancora nel rapporto.

"Purtroppo - si spiega nel documento -, un certo numero di dichiarazioni e commenti considerati dispregiativi e carichi di odio provengono da politici e funzionari pubblici di alto profilo, soprattutto durante i periodi elettorali". Una situazione davanti alla quale l'Ecri raccomanda "che le figure pubbliche, compresi i funzionari di alto livello e i politici di tutti gli schieramenti, siano fortemente incoraggiati ad assumere una posizione tempestiva, ferma e pubblica contro l'espressione di discorsi d'odio razzisti e lgbti-fobici e a reagire con discorsi alternativi, nonché a promuovere la comprensione tra le comunità, anche esprimendo solidarietà a coloro che sono bersaglio di discorsi d'odio".

L'Ecri ritiene inoltre che "i partiti dovrebbero adottare codici di condotta appropriati che proibiscano l'uso di discorsi d'odio, invitino i loro membri e seguaci ad astenersi dal pronunciarli, appoggiarli o diffonderli e prevedano sanzioni in caso contrario".

Replica Giorgia Meloni: "L'Ecri, organo del Consiglio d'Europa, accusa le forze di polizia italiane di razzismo? Le nostre Forze dell'Ordine - ha scritto la premier sui social - sono composte da uomini e donne che, ogni giorno, lavorano con dedizione e abnegazione per garantire la sicurezza di tutti i cittadini, senza distinzioni. Meritano rispetto, non simili ingiurie".

"Il Consiglio d'Europa, il cui scopo dovrebbe essere promuovere la democrazia, i diritti umani, l'identità culturale europea e la ricerca di soluzioni ai problemi sociali nei Paesi in Europa, trova il tempo di esprimere un pesante giudizio verso le Forze di Polizia italiane arrivando addirittura ad accusarle di razzismo. È inaccettabile che un'organizzazione internazionale - di cui non tutti hanno ancora ben compreso il ruolo - insulti donne e uomini che con dedizione ogni giorno mettono a rischio la loro vita per garantire la sicurezza dei cittadini". Così il ministro dell'Interno, Matteo Piantedosi.

"Donne e uomini in divisa attaccati vergognosamente dall'Ecri (Commissione europea contro il razzismo e l'intolleranza), un ente inutile pagato anche con le tasse dei cittadini italiani. Come Lega proporremo di risparmiare questi soldi per destinarli alla Sanità anziché infangare le nostre forze dell'Ordine". Lo afferma sui social il vicepremier e leader della Lega Matteo Salvini, sintetizzando così il rapporto dell'organo anti-razzismo e intolleranza del Consiglio d'Europa: "Polizia italiana razzista nei confronti della comunità rom e delle persone di origine africana". "Se a questi signori piacciono tanto Rom e clandestini, se li portino tutti a casa loro a Strasburgo", conclude Salvini.

 

 

 

 

 

 

Il Consiglio Europa: 'Spiace il no alla cittadinanza ai bimbi stranieri'

La Commissione europea contro il razzismo e l'intolleranza si "rammarica" che le autorità non abbia introdotto le modifiche legislative che avrebbero facilitato l'acquisizione della cittadinanza italiana per i minori stranieri nati o cresciuti in Italia, come era stato previsto quando valutò l'Italia l'ultima volta nel 2016. 

Nel documento l'Ecri evidenzia che "rimangono controversie legate alla situazione dei figli di genitori stranieri nati o cresciuti in Italia", indicando che "la legislazione italiana non prevede un accesso facilitato alla cittadinanza per gli immigrati che sono entrati nel Paese durante l'infanzia e sono stati educati in Italia, mentre i bambini nati in Italia possono richiedere la cittadinanza solo dopo aver compiuto 18 anni, a condizione di dimostrare la residenza ininterrotta dalla loro nascita". Tuttavia, aggiunge l'Ecri, la domanda deve essere presentata entro un anno dalla maggiore età, e secondo le informazioni raccolte dall'organo del Consiglio d'Europa, molte persone che hanno diritto a presentarla non sono a conoscenza di questa possibilità. L'Ecri quindi "incoraggia le autorità a rivedere il quadro giuridico e le pratiche amministrative relative all'acquisizione della cittadinanza italiana oltre a ratificare la convenzione europea sulla cittadinanza".

Riproduzione riservata © Copyright ANSA

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