"Confrontando i dati di Airbnb di
inizio 2023 con lo stesso periodo del 2019, prepandemia, le
prenotazioni verso aree rurali e borghi sono cresciute a un
tasso doppio rispetto a quelle verso le grandi città". A dirlo,
Giacomo Trovato, Country manager Airbnb Italia e sud est Europa,
nel corso dell'ANSA Incontra sul tema "Il turismo diffuso con
Airbnb e il ruolo del patrimonio storico", curato dalla
Redazione cultura, spettacoli e turismo e in streaming su
ANSA.it e sui canali social dell'agenzia. "La pandemia - dice
Trovato - è stata un evento senza precedenti. I dati Airbnb,
però, mostrano come già nel 2022 il turismo sia tornato a pieno
regime, con un aumento del 20% delle notti prenotate rispetto al
2019". Sono poi rientrati alcuni fenomeni, come il blocco dei
viaggi oltreconfine o la paura delle città affollate. "Le notti
prenotate per viaggi all'estero nell'ultimo trimestre del 2022
sono cresciute del 49%, rispetto all'ultimo trimestre 2021 -
dice - e quelle prenotate per soggiornare in città d'arte del
22%. Altri cambiamenti che la pandemia ha avviato, invece, si
sono consolidati, come la scoperta di luoghi meno battuti, con
un turismo più rurale e dei borghi". Tra i casi più eclatanti,
"il borgo di Chiusa, in provincia di Bolzano, cresciuto del 500%
rispetto al 2019, e Spello, in provincia di Perugia, del 250%.
Ci sono persino borghi che nel 2019 non erano neanche nel radar
e avevano zero prenotazioni, come Bard, il comune più piccolo
della Val d'Aosta, che invece nel 2023 comincia ad avere anche
prenotazioni significative". C'è poi "Sambuca, in Sicilia", dove
Airbnb nel progetto di promozione dello smartworking in località
meno battute, ha "ristrutturato una delle case messe in vendita
a un euro" e "lanciato un concorso perché una famiglia vi
soggiornasse per un anno facendo anche ospitalità". A
testimonianza dell'interesse, "abbiamo ricevuto oltre 100 mila
candidature".
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