"Hanno utilizzato solo ciò che
poteva giovare alla propria tesi, tralasciando chirurgicamente i
dati nocivi che pure erano stati portati alla loro attenzione
dal dottor Storari". Così il presidente della prima sezione
penale del Tribunale di Brescia Roberto Spanò nelle motivazioni
della sentenza di condanna a 8 mesi di reclusione, pena sospesa
e non menzione, dei pm milanesi Fabio De Pasquale e Sergio
Spadaro, accusati di rifiuto di atti d'ufficio per non aver
depositato atti favorevoli alle difese nel processo Eni- Nigeria
che si è chiuso con l'assoluzione di tutti gli imputati. Tali
fatti sono di "particolare gravità".
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