Ha preso i voti consacrandosi a
Laica Missionaria della Carità mentre è ricoverata nella
struttura delle cure palliative della Asl Toscana centro. E' la
storia di una paziente che, fa sapere l'Azienda sanitaria in una
nota, nei giorni scorsi ha preso i voti perpetui, con
professione solenne, di castità, povertà, obbedienza e servizio
gratuito secondo lo statuto e modo di vita dei Laici Missionari
della Carità.
Già professati i voti, e rinnovati ogni anno, l'ospite
attendeva da tempo di poter prendere quelli perpetui. La
cerimonia, solitamente celebrata in un ambiente religioso, si è
svolta tra le mura dell'Hospice, trasformando per un giorno il
luogo di cura in uno spazio di preghiera e comunione. "La
cerimonia dei voti perpetui della paziente rappresenta un
simbolo di speranza, fede e dedizione che resterà scolpito nella
memoria di tutti coloro che vi hanno partecipato - sottolinea
Paola Poggiali, infermiere coordinatore dell'Hospice - Un evento
che ha donato a ognuno una prospettiva nuova sulla cura, intesa
non solo come assistenza sanitaria, ma anche come gesto di amore
che trascende i confini del dolore. L'Hospice Oblate - ha
aggiunto - continua a essere non solo un luogo di cura, ma anche
un punto di riferimento per lo spirito, un segno di come la fede
e il servizio possano fondersi per portare conforto e sollievo
anche nelle circostanze più difficili". I familiari della
paziente hanno poi rivolto, in occasione del primo novembre, una
lettera agli operatori dell'Hospice: "A voi che siete vicini
alla sofferenza delle persone e dei loro familiari, con una
partecipazione attiva che è compassione nella vostra preziosa
professionalità. A voi che, così operando, rendete la vostra
professionalità più ricca e piena, raggiungendo i primi posti di
coloro che possono essere 'santi' già in vita, buona festa di
tutti i Santi".
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