L'Università di Pisa è l'unico ateneo
italiano partner del progetto europeo "Vital - Virtual Twins as
Tools for Personalised Clinical Care", coordinato
dall'Università di Gand (Belgio), che ha l'obiettivo di
realizzare, nei prossimi cinque anni, una piattaforma
multi-organo in grado di creare, con l'ausilio dell'Intelligenza
artificiale, un "gemello umano virtuale" di pazienti affetti da
disturbi cardiovascolari multifattoriali con impatto sistemico
ad alta comorbidità.
Questo "gemello", spiega l'università di Pisa, "grazie a
particolari modelli predittivi, consentirà ai medici una maggior
personalizzazione delle terapie farmacologiche e
interventistiche, così da evitare di sottoporre inutilmente le
persone a trattamenti dai quali non trarrebbero benefici: il
gruppo di lavoro pisano, coordinato dalla professoressa Martina
Smorti, indagherà i possibili impatti psicologici, sociali e
relazionali legati all'impiego di questo tipo di tecnologie in
ambito medico". "Studieremo - aggiunge Smorti - i fattori che
possono favorire l'accettazione del gemello virtuale umano da
parte dei pazienti, come la fiducia nel sistema sanitario, nei
medici che curano la patologia e nell'intelligenza artificiale,
così come la percezione del supporto dei familiari. Allo stesso
tempo, monitoreremo lo stress psicologico dei pazienti coinvolti
negli studi clinici".
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