L'odontoiatria sociale, azioni e
servizi a beneficio di fasce della popolazione particolari per
rispondere a bisogni di salute, è stata al centro della
conferenza di ExpoRdh, l'esposizione biennale di riferimento del
settore dentale che si è chiusa ieri a Torino.
"L'odontoiatria sociale è una Cenerentola, perché proprio i
bisogni di salute orale delle popolazioni con maggiore disagio
sono quelle che trovano minori risposte - sottolinea Alice
Alberta Cittone, ideatrice dell'Expo -. Con la conseguenza di
generare costi a valanga viste le conseguenze a breve e lungo
termine di una salute orale trascurata oltre al disagio e
all'ulteriore discriminazione che si aggiunge al disagio di
coloro che non possono godere di cure adeguate".
In Italia, secondo quanto viene riferito, "solo il 39% della
popolazione si rivolge a un dentista e un numero ancora più
basso a un igienista dentale. Queste percentuali scendono
drasticamente in contesti vulnerabili, come case famiglia e
carceri, dove sono inferiori al 20%. Tra i rifugiati politici,
l'accesso è stimato essere intorno al 10%".
"L'obiettivo primario è promuovere un cambiamento sostanziale
nel panorama della salute orale e pubblica in Italia, stimolando
anche i professionisti a cogliere il ruolo sociale che possono
avere al di fuori degli studi dentistici privati, come membri
attivi con ruolo di aiuto per la società ed il suo futuro -
interviene Riccardo Sangermano, co ideatore dell'Expo-. Le cure
odontoiatriche erogate dal sistema pubblico sono al 5%.
L'odontoiatria pubblica dovrebbe aumentare questo valore non per
competere con l'odontoiatria privata, che già assiste un 30%
della popolazione, ma per assistere quel 70% della popolazione
che dal dentista non riesce ad andare".
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