Il 41% degli italiani del Sud e
delle Isole si dichiara complessivamente poco soddisfatto del
sistema sanitario regionale e il 44% ritiene che negli anni il
servizio sanitario regionale sia peggiorato. Tra gli aspetti
considerati più critici sono le liste attesa per esami
diagnostici e visite ospedaliere nel servizio pubblico (82%), i
servizi ospedalieri in generale (65%) e i servizi ambulatori e
specialistici (62%). E' quanto emerge dallo studio sui migranti
sanitari realizzato da Emg Different per CasAmica, presentato
oggi in occasione dell'inizio dei lavori a Segrate, nel
Milanese, di una nuova struttura dedicata ai migranti della
salute.
Un fenomeno in "costante crescita" in Italia, tanto che
nel 2023 l'organizzazione ha registrato un aumento del 25% delle
richieste di supporto, offrendo complessivamente 43mila notti di
accoglienza alle persone malate e ai loro familiari. Dallo
studio emerge che 14,3 milioni di cittadini negli ultimi 3 anni
ha avuto bisogno di cure mediche e tra questi un milione di
quelli provenienti dalle regioni del Sud Italia e delle isole ha
scelto di curarsi in una regione diversa dalla propria per
motivi legati all'opportunità di ottenere una migliore offerta
sanitaria (51%) e medici più preparati (39%) o addirittura alla
concreta impossibilità di ricevere cure adeguate alla propria
patologia nella regione di provenienza (32%).
Tra coloro che hanno scelto negli ultimi tre anni di
curarsi nella propria regione di provenienza, emerge che la
decisione è stata legata a costi alti degli spostamenti (26%),
lunghi tempi di spostamento (19%), costi elevati degli alloggi
(15%) e impossibilità a lasciare famiglia (14%) e lavoro (12%),
oltre che la conoscenza di un medico specialista (25%), il
consiglio del medico di famiglia (22%) e la presenza di un
centro specializzato sul territorio (20%).
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