"Le malattie cardiovascolari sono
responsabili del 22% delle morti, subito dopo infarto miocardico
(28%) e ictus cerebrale (25%). Risultano in costante aumento per
l'incremento nella popolazione dell'età media e di diversi
fattori di rischio, e si trovano dietro quasi ogni patologia
cronica". Il professor Gaetano Lanza, presidente della Società
italiana di chirurgia vascolare ed endovascolare (Sicve),
introduce così lo scenario cui vuole far fronte la neonata
Consulta delle società scientifiche e associazioni pazienti per
le malattie vascolari, presentata oggi 5 novembre alla fiera
Welfair di Roma. "La Consulta", spiega Lanza, "nasce per portare
le malattie vascolari al centro dell'attenzione e della
pianificazione sanitaria. Parliamo alle Istituzioni e ai
decisori sanitari, e parliamo ai cittadini".
Diverse le tematiche al centro dei 6 tavoli organizzati dalla
Consulta durante i 3 giorni di Welfair. Tra questi la malattia
aterosclerotica agli arti inferiori (Aocp), che "colpisce oltre
il 20% dei pazienti con più di 70 anni e può sviluppare, quando
non correttamente curata, l'ischemia critica agli arti
inferiori, responsabile nel 50 % di questi pazienti delle
amputazioni: oltre 11mila ogni anno in Italia", evidenzia il
dottor Claudio Novali, primario emerito di Chirurgia vascolare
all'ospedale di Cuneo. "Un paziente amputato ha un rischio
maggiore di incorrere a complicanze cardiache, cerebrali e di
mortalità. Oltre il 50% dei pazienti amputati non ha avuto un
percorso di presa in carico corretta e tempisticamente
efficiente".
"Nel campo delle anomalie vascolari, che colpiscono il 4-10%
della popolazione, l'Italia oggi ha accumulato una grande
competenza chirurgica", afferma inoltre il professor Francesco
Stillo, che avverte: "Oggi rischiamo di perdere il patrimonio di
conoscenze accumulate, perché le uniche strutture rimaste sono
cliniche convenzionate mentre le liste di attesa si allungano.
Occorre investire in almeno 3 centri specializzati pubblici sul
territorio nazionale. Il punto di partenza devono essere le
Linee Guida che abbiamo realizzato con l'approvazione del
ministero della Salute nel 2021".
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