La sezione lavoro del Tribunale di
Chieti ha accolto il ricorso patrocinato dall'avvocato Christian
Bove, presidente di 'SOS autismo insieme per l'inclusione',
ordinando alla Asl Lanciano Vasto Chieti di prendere
immediatamente in carico un minore autistico e di praticare in
suo favore tutte le terapie e gli interventi riconosciuti nelle
linee guida nazionali per l'autismo.
Il bimbo presenta una diagnosi di grave disturbo dello
spettro autistico a seguito della quale lo scorso maggio il
reparto di neuropsichiatria infantile ne aveva raccomandato la
presa in carico "urgente" con somministrazione di un trattamento
intensivo. Non riuscendo ad accedere alle terapie per via di
lunghe liste d'attesa presso i centri convenzionati presenti sul
territorio di Chieti, e non potendosi permettere i costi ingenti
dei trattamenti, i genitori del minore si sono rivolti
all'associazione 'SOS Autismo insieme per l'inclusione' che, tra
le altre cose, da anni offre un servizio di assistenza legale
del tutto gratuito.
Dopo una prima diffida, l'avvocato Bove ha sottoposto la
vicenda all'attenzione del Tribunale di Chieti mediante un
ricorso d'urgenza. Il Giudice ha ribadito l'indefettibilità
delle terapie e la priorità del diritto alla salute anche
rispetto alle lamentate carenze di bilancio della Asl e relativi
tetti di spesa che non possono giustificare la mancata
erogazione di un trattamento urgente ed indispensabile per la
cura del diversamente abile e fondamentale per la sua
integrazione nel contesto sociale.
"È fondamentale nell'ambito dello spettro autistico - dice
l'avvocato Bove- intervenire il prima possibile e comunque nei
primissimi anni di vita del bambino quando è molto più
ricettivo rispetto alle terapie. La diagnosi precoce ha senso se
seguita da interventi altrettanto tempestivi, pertanto la presa
in carico deve essere immediata. Sebbene sia soddisfatto del
risultato devo evidenziare come sempre più spesso accade che le
famiglie dopo la diagnosi vengono lasciate drammaticamente sole.
Ci sono ancora tanti bambini in attesa della presa in carico ed
i centri convenzionati al momento non sono neppure in grado di
indicare le tempistiche per i nuovi ingressi. Per questo ho
chiesto un incontro alla Asl. Come associazione siamo pronti a
dare il nostro contributo per cercare di risolvere un problema
che sta assumendo proporzioni allarmanti".
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