"Abbiamo licenziato il piano delle
malattie rare che giaceva da anni incompiuto. Dopodiché abbiamo
provveduto, nell'ultimo comitato Cipes, con un accordo nella
Conferenza Stato- Regioni raggiunto prima di questa delibera, a
finanziare 25 milioni nel 2023, e 25 nel 2024, che servono a
declinarlo. A questo punto abbiamo una legge quadro, poi il
piano delle malattie rare, finalmente abbiamo anche una
quantificazione economica sulle stesse. Le Regioni, così come la
legge assicura, devono entro un mese fare delle delibere
conseguenziali di presa in carico del piano e sostanzialmente
adeguarsi allo stesso". Lo spiega il sottosegretario alla Salute
Marcello Gemmato all'evento "Il nuovo Piano Nazionale Malattie
Rare: una sfida al centro del futuro della sanità in Italia".
"Tutto questo -prosegue - deve servire ad evitare le
sperequazioni che esistono in termini di approccio e di cura, di
presa in carico, dei malati e di malattie. Nelle malattie rare,
innegabilmente, esiste una sperequazione fra Nord e Sud, e
questo non è ammissibile, addirittura anche fra Asl e Asl della
stessa regione. L'articolo 32 della nostra Costituzione recita
che c'è il diritto di accesso alle cure universalistico e per
tutti i cittadini, noi dobbiamo fare in modo che questo avvenga
anche per il mondo delle malattie rare".
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