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Troppo pochi reumatologi sul territorio e posti letto dedicati

Troppo pochi reumatologi sul territorio e posti letto dedicati

La denuncia della Sir, impatto su diagnosi e gestione pazienti

ROMA, 23 novembre 2023, 12:29

Redazione ANSA

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I reumatologi scarseggiano nella sanità pubblica italiana: più del 50% non trova posto di lavoro in ambito reumatologico e si adatta alla medicina interna o altre specialità affini. Le strutture di ricovero, inoltre, sono insufficienti: le poche unità presenti si concentrano nelle grandi città. Anche a livello degli ambulatori sul territorio gli specialisti reumatologi sono molto carenti: così i malati, per ottenere una prima diagnosi, sono costretti a rivolgersi al privato. È la denuncia della Sir (Società italiana di reumatologia) in avvio del 60/mo Congresso Nazionale a Rimini.
    "La distribuzione di reumatologi e di unità operative sul territorio italiano non è uniforme - afferma Gian Domenico Sebastiani, Presidente SIR -. Nel Lazio, per esempio, ci sono 5 strutture che possono garantire posti letto ai pazienti: sono tutte a Roma. Nelle Marche ne è presente solo una, a Jesi. È un problema per le persone che necessitano di ricovero. In Lombardia invece c'è assoluta carenza di reumatologi nel territorio". "Per quanto siano aumentati i posti nelle scuole di specializzazione, restano seri problemi nell'inserimento dei medici nelle strutture pubbliche - aggiunge Roberto Gerli, Past President Sir -. Come Sir abbiamo realizzato un documento dedicato all'organizzazione della rete reumatologica territoriale sul modello dell'Hub & Spoke, che permetterebbe l'interscambio dei pazienti complessi dal centro Hub all'unità Spoke, una volta stabilizzati. Una migliore presa in carico permetterebbe la riduzione delle liste di attesa, con una diminuzione dei costi a carico del sistema sanitario. Servono unità operative di reumatologia in numero proporzionale rispetto alla popolazione e variabile sulla base della densità abitativa". L'assenza del servizio reumatologico pubblico in tante province italiane è un serio problema che è necessario affrontare con il supporto delle istituzioni - aggiunge Carlomaurizio Montecucco, Presidente di Fira, Fondazione Italiana per la Ricerca sull'Artrite -. È fondamentale promuovere azioni per l'incremento del numero di specialisti: la condizione minima richiesta è di avere un clinico in ogni azienda sanitaria locale e un'unità operativa in ogni provincia".
   

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