Porre le basi per la definizione di
un modello di Ente intermedio a cui le Regioni e le Province
Autonome possano ispirarsi "per meglio individuare le funzioni
da attribuirvi, ottimizzare i processi e consentire un più ampio
efficientamento dei Servizi sanitari regionali". È questo, ha
spiegato il presidente di Agenas Enrico Coscioni, l'obiettivo
dell'analisi condotta dall'Agenzia Nazionale per i Servizi
Sanitari Regionali, sugli Enti intermedi - in collaborazione con
l'Università Bocconi - istituiti a partire dagli anni Novanta e
oggi largamente diffusi sul territorio nazionale da Regioni e
Province Autonome, con l'obiettivo di fornire un supporto allo
svolgimento di attività di competenza regionale e/o delle
aziende sanitarie. Occasione per presentare il documento è stato
un evento, organizzato dall'Agenzia e che si è svolto oggi, dal
titolo 'Gli Enti intermedi dei servizi sanitari regionali.
Modelli organizzativi ed esperienze manageriali'.
Soddisfazione per il documento, "in quanto utile strumento
di ricognizione che pone le basi per l'implementazione di quella
che possiamo definire una cassetta degli attrezzi, da mettere a
disposizione di Regioni e Province Autonome, per istituire sul
proprio territorio la tipologia di Ente Intermedio più consono
ai propri bisogni", è stata espressa dal direttore generale
dell'Agenas, Domenico Mantoan. Il dg ha anche parlato della
costituzione di un Osservatorio permanente per questa tipologia
di Enti, "che darà la possibilità agli assetti istituzionali del
territorio di adeguarsi rapidamente ai tempi e alle esigenze dei
servizi da erogare", e ha sottolineato la necessità di
"predisporre una modifica della normativa di riferimento, il dll
502/92, da mettere a disposizione del ministero della Salute
nonché delle Regioni e Province Autonome di Trento e Bolzano, al
fine di inserire la previsione normativa degli Enti intermedi".
"Spero che la giornata di oggi - ha aggiunto Coscioni - sia
stata di supporto per i vari decisori della sanità che si
trovano a fronteggiare sui propri territori i bisogni di salute
dei loro cittadini anche attraverso strutture quali quelle
oggetto dell'analisi. L'idea dell'Agenzia - ha concluso - è
quella di consolidare le informazioni raccolte fino ad ora
rispetto a questa tipologia di Enti e stimolare al tempo stesso
delle riflessioni per progettare insieme nuove strade da
percorrere".
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