"I cittadini sono arrabbiati perché
la nostra sanità non assicura pienamente il diritto alle cure -
scrivono Pierino Di Silverio Segretario,Nazionale Anaao Assomed,
Guido Quici,
Presidente Nazionale Federazione Cimo-Fesmed
Antonio De Palma, presidente Nazionale Nursing Up - i sanitari
lo sono ancor di più perché sottopagati, denunciati e le
aggressioni di tutti i giorni testimoniano che esiste una vera
emergenza sociale che il Governo è tenuto a prendere in seria
considerazione. Non si può migliorare l'offerta dei servizi ai
cittadini senza rilanciare l'offerta sanitaria; non si possono
ridurre gli interminabili tempi d'attesa continuando a mantenere
il blocco del tetto di spesa sul personale; non si può
tamponare, con finanziamenti spot, l'attuale emergenza sanitaria
andando a finanziare quella sanità privata che sfrutta i propri
dipendenti senza rinnovare loro i contratti di lavoro da quasi
20 anni, e che si ostina a non riconoscere loro il medesimo
status contrattuale dei colleghi del pubblico impiego.
Siamo tuttavia consapevoli dell'impossibilità di prevedere
risorse illimitate per la sanità pubblica, e sosteniamo con
forza la necessità di riformare, in modo strutturale e organico,
il Servizio Sanitario Nazionale, senza però intaccare i principi
sui quali esso è stato fondato: universalismo, uguaglianza ed
equità" E inoltre, chiedono gli operatori: "Come si intende
rendere nuovamente attrattivo per i professionisti della salute
lavorare nel Servizio Sanitario Nazionale? Non nascondiamo che
quest'ultimo sia il tema che più ci sta a cuore, rappresentando
e tutelando i diritti di medici, specializzandi, dirigenti
sanitari, infermieri e professionisti sanitari". Medici e
infermieri chiedono che "tutto l'arco parlamentare lavori
unitariamente, mettendo da parte rivendicazioni ed egoismi e
ponendo al centro dell'azione politica i bisogni dei pazienti e
le necessità dei professionisti della salute".
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