"Siamo al fianco di medici e
infermieri che protestano e scioperano questa mattina per
difendere i diritti e la dignità delle professioni sanitarie. È
arrivato il momento di ascoltare la voce di chi, ogni giorno,
garantisce la salute dei cittadini con sacrificio e
abnegazione". Lo afferma Foad Aodi, fondatore e leader di Amsi,
l'Associazione medici di origine straniera in Italia, di Umem,
Unione medica euromediterranea e del movimento internazionale
'Uniti per Unire' con una nota congiunta delle associazioni.
Le organizzazioni, da sempre impegnate nella tutela dei
professionisti della sanità, sottolineano "la gravità delle
problematiche che stanno conducendo alla legittima
mobilitazione". "Il finanziamento insufficiente dei contratti di
lavoro, la mancata valorizzazione economica di medici e
infermieri e il ritardo nell'introduzione di norme basilari come
la depenalizzazione dell'atto medico stanno esaurendo la
resistenza di un'intera categoria. - afferma Aodi - È
indispensabile ridare serenità e dignità a chi lavora in
condizioni sempre più precarie e insostenibili,".
Tra le questioni più urgenti le associazioni evidenziano
"l'esodo di professionisti verso l'estero, le aggressioni al
personale sanitario, la carenza di personale e condizioni
organizzative difficili".
Le associazioni ribadiscono, inoltre, il proprio impegno a
favore dell'integrazione e dell'inserimento professionale dei
medici e infermieri di origine straniera: "Semplificare la
burocrazia, contrastare la discriminazione e aumentare le
retribuzioni sono azioni necessarie per valorizzare chi ha
scelto di esercitare la propria professione in Italia,
contribuendo al nostro sistema sanitario", si legge nella nota.
"Chiediamo alla politica lungimiranza e concretezza. Il futuro
della sanità dipende dalla capacità di rispondere subito ai
problemi di oggi, con soluzioni che mettano al centro il
benessere dei professionisti e la qualità dell'assistenza ai
cittadini," conclude Aodi.
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