(V. "++ Istat, ancora un record al ribasso...", delle 10:31)
"L'Italia ha bisogno di dare una
svolta alla politica di sostegno alle famiglie e alle coppie con
problemi di infertilità che sono alla ricerca di un gravidanza
e, per esempio, attendono l'aggiornamento delle tariffe Lea per
un accesso omogeneo in tutta Italia alla Procreazione
medicalmente assistita (Pma), possibile volano per ottenere
nuove nascite nel nostro Paese". Filippo Maria Ubaldi, direttore
scientifico del gruppo Genera e membro del tavolo tecnico del
ministero della Salute sulle tematiche relative alla Pma,
commenta così gli ultimi dati Istat che registrano un nuovo
record negativo delle nascite in Italia: meno di 380mila nel
2023, con un calo del 3,4%.
"Una periodica e preoccupante conferma di un trend che va
peggiorando, e che vede decine di migliaia di bambini nati in
meno di anno in anno. E coppie sempre più avanti con l'età che
generano un solo figlio".
Riconosciuta dall'Organizzazione mondiale della sanità (Oms)
come una vera e propria patologia, che si diagnostica con
l'assenza di concepimento dopo 12 mesi di regolari rapporti
mirati a esso, l'infertilità riguarda circa il 15-20% delle
coppie. "Hanno tutto il diritto di avere la possibilità di
curarsi vicino casa, senza viaggi della speranza in altre
Regioni o persino all'estero", sottolinea Ubaldi, secondo cui è
allarmante "l'aumento dell'età in cui le donne cercano una
gravidanza: sempre più tardi, a causa della grande incertezza
sociale legata a questo complesso momento storico".
Necessario inoltre sensibilizzare i giovani "sull'importanza di
proteggere la propria fertilità con stili di vita sani,
ricordando che la finestra riproduttiva non è infinita, un
concetto che non ha ancora pervaso i nostri ragazzi". Occorre
perciò "un'azione decisa che possa consentire di invertire
questa preoccupante rotta, che non accenna a fermarsi e che anno
dopo anno vede un'Italia sempre più a rischio spopolamento",
conclude Ubaldi.
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