"La Legge di Bilancio 2025, che
arriverà in questi giorni in Parlamento, non ci sembra che
indichi risposte efficaci per il rilancio della sanità pubblica,
né per sopperire alla carenza di medici negli ospedali e sul
territorio". Sono le parole di Pina Onotri, segretaria generale
del Sindacato medici italiani (Smi), secondo cui tali carenze
"ledono il diritto alla salute dei cittadini, soprattutto quelli
residenti nelle aree più svantaggiate della penisola".
Nel 2023 in Italia la spesa sanitaria pubblica si è attestata
al 6,2% del Pil. "Un valore ben al di sotto sia della media Ocse
del 6,9% che della media europea del 6,8%", afferma Onotri, con
l'auspicio che la legge di Bilancio 2025 "preveda per il nuovo
accordo collettivo nazionale di medicina generale risorse
importanti" per fronteggiare diversi problemi: "Quattro milioni
di cittadini italiani sono senza medico di famiglia, mentre
vanno deserte molte assegnazioni di borse di studio per la
medicina generale ed è forte il disagio dei giovani medici
specializzandi che sono sottopagati rispetto ai loro colleghi
europei".
L'obiettivo di Smi, sottolinea Onotri, è lavorare "affinché in
Parlamento si possano apportare miglioramenti per quanto
riguarda misure per sburocratizzare la medicina generale,
valorizzare la telemedicina per le visite a distanza e
l'autocertificazione dei primi tre giorni di malattia". Misure
"che migliorerebbero di molto le condizioni di lavoro dei medici
di famiglia".
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