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Medici di famiglia, a rilento le vaccinazioni per l'influenza

Medici di famiglia, a rilento le vaccinazioni per l'influenza

"Ceppo su cui abbiamo meno difese, potrà essere più aggressiva"

ROMA, 21 ottobre 2024, 12:31

Redazione ANSA

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"Le vaccinazioni antinfluenzali sono iniziate in tutta Italia ma procedono a rilento, mentre il primo caso di influenza è stato registrato l'11 ottobre a Novara in un 42enne. Questo non significa però che sia il primo caso verificatosi in assoluto in Italia, perché quando arriva ad esser notificato significa che il virus già gira nella popolazione". Lo spiega all'ANSA Silvestro Scotti, segretario generale della Federazione italiana dei medici di medicina generale (Fimmg) che precisa: "i dati che arrivano dai Paesi dell'emisfero australe ci mostrano la circolazione di un ceppo virale, quello della cosiddetta australiana, sul quale il nostro sistema immunitario ha meno memoria immunologica e che quindi potrebbe essere più aggressiva".
    I casi per ora, aggiunge Scotti, "sono segnalati soprattutto al Nord. Ancora al Sud il bel tempo ha rallentato la diffusione del virus ma la bassa pressione interesserà nei prossimi giorni le regioni meridionali, quindi ci aspettiamo un aumento dei casi anche qui". Come in genere accade, il picco dei contagi dipenderà dal meteo, ed è atteso dopo Natale. È consigliato però iniziare a vaccinarsi sin da ora, precisa Scotti, "perché la circolazione inizia a diventare sostenuta con i primi freddi e il vaccino impiega di norma un paio di settimane per diventare protettivo". Inoltre, "soprattutto agli anziani è consigliato effettuare la somministrazione insieme al vaccino contro il Covid-19". La vaccinazione è gratuita gli over 60, le donne in gravidanza e nel post-partum, i bambini tra 6 mesi e 6 anni, per chi è affetto da malattie croniche, le persone ricoverate nelle Rsa e i familiari di persone ad alto rischio di complicanze.
    Tutti però possono vaccinarsi e dovrebbero farlo conclude Scotti, "perché, pur se per loro l'influenza non ha in genere effetti gravi, è comunque spesso associata a infezioni batteriche che causano bronchiti e otiti, e che poi richiedono in alcuni casi a loro volta l'uso di antibiotici. In qualsiasi caso, no all'automedicazione".
   

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